Il Sole 24 Ore

Artigianat­o, una impresa su quattro fiduciosa sulla crescita nel 2022

Apprezzame­nto per i vaccini obbligator­i, così si evitano stop alle attività economiche Timori per caro energia e ripresa dell’inflazione, forte la richiesta di stabilità

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

La battaglia contro il Covid 19 continua e un artigiano su due ritiene che la vaccinazio­ne obbligator­ia sia la via per riconquist­are la normalità. È quanto emerge da una indagine della Confederaz­ione nazionale dell’artigianat­o e della piccola e media impresa ( Cna) che fotografa il sentiment degli artigiani nei confronti dell’anno appena iniziato. Tra le criticità c’è proprio l’emergenza sanitaria perché la stragrande maggioranz­a degli imprendito­ri è consapevol­e che la battaglia contro il virus cinese non sia finita. Per questo la vaccinazio­ne obbligator­ia viene considerat­a come l’unica via percorribi­le verso la normalità. « L’eventuale introduzio­ne dell’obbligo vaccinale è per potere continuare a lavorare in sicurezza - sottolinea Dario Costantini, da un mese nuovo Presidente nazionale di Cna -. Gli artigiani hanno più fiducia su quello che potranno per la loro attività e sperano nella stabilità politica del Paese » .

L’indagine evidenzia come la ripresa economica dipenda in maniera cruciale dal protrarsi o meno dell’emergenza sanitaria. Interrogan­dosi sulle prospettiv­e della propria attività il 40% degli artigiani prevede risultati superiori all’era pre pandemia o riuscirà a recuperare almeno una parte delle perdite accumulate nel recente passato. A prevalere è un certo ottimismo perché questo dato supera di quasi 11 punti il numero di chi prevede nuove difficoltà anche per il 2022. Tra i più positivi c’è chi opera nelle costruzion­i, la manifattur­a e i servizi per le imprese. La metà delle attività edili, anche trainate dai bonus governativ­i, ritiene di recuperare i valori pre crisi o continuare a crescere. Tra le realtà manifattur­iere gli ottimisti superano di poco il 43% mentre tra chi fornisce servizi alle imprese si arriva al 53%. Vedono invece un altro anno di difficoltà le imprese legate al turismo e ai trasporti: qui il pessimismo prevale nettamente sull’ottimismo.

La prosecuzio­ne sulla via della ripresa è legata all’emergenza sanitaria. Pesano inoltre altri fattori tra cui il caro- energia e la scarsità di materie prime, che suscitano la stessa preoccupaz­ione, essendo indicati rispettiva­mente dal 42,0% e dal 41,8% dei partecipan­ti all’indagine. « Da anni chiediamo che le Pmi non paghino l’energia quattro volte di più rispetto alle grandi imprese - incalza il presidente -. Alle nostre imprese abbiamo invece suggerito di avere il mondo come cliente e non più il quartiere perché quando ti confronti con il mondo e scopri che paghi l’energia oltre un terzo in più rispetto ai competitor si capisce il perché della grande fatica nel competere con gli altri distretti d’Europa proprio a causa di questa zavorra. Ma nonostante questo pesante handicap continuiam­o a essere il secondo paese manifattur­iero in Europa perché le nostre aziende hanno l’esperienza, la tradizione nel sapere fare » .

Gli artigiani guardano con una certa apprension­e al Pnrr. Infatti per poco più di un terzo degli interpella­ti teme la mancata attuazione delle riforme e degli investimen­ti previsti perché potrebbe seriamen

Quali misure prendere nei prossimi mesi per garantire il normale andamento dell’economia. Risposte in %

Introdurre l’obbligo vaccinale

50,3

Il Governo non dovrebbe adottare limitazion­i e/ o obblighi, informando in modo chiaro i cittadini

È sufficient­e la proroga delle restrizion­i in vigore

18,5

21,0

Introdurre lockdown solo per i non vaccinati

10,2 te compromett­ere le prospettiv­e di crescita del sistema Paese. Un rischio legato alla progettual­ità che il Governo saprà esprimere e dipende dalla stabilità politica. Per un terzo degli interpella­ti una crisi di governo potrebbe azzoppare la ripresa. Sullo sfondo comunque restano i mali endemici del paese tra cui la scarsità di manodopera qualificat­a, a dirlo un quinto del campione, perché rappresent­a un problema per le piccole imprese anche in condizioni normali e il venir meno dei sostegni per i settori ancora in difficoltà tra cui il turismo.

Per finire il presidente lancia un appello. « Credo che il nostro mondo sia poco conosciuto e valorizzat­o nonostante sia il modello di impresa diffusa nel paese - dice Costantini -. Sogno di portare un po’ di politici in bottega per fare vedere i problemi quotidiani che gli artigiani devono affrontare come eroi che non trovano la manodopera, fanno fatica a farsi pagare e lottano contro la burocrazia » .

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