Artigianato, una impresa su quattro fiduciosa sulla crescita nel 2022
Apprezzamento per i vaccini obbligatori, così si evitano stop alle attività economiche Timori per caro energia e ripresa dell’inflazione, forte la richiesta di stabilità
La battaglia contro il Covid 19 continua e un artigiano su due ritiene che la vaccinazione obbligatoria sia la via per riconquistare la normalità. È quanto emerge da una indagine della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa ( Cna) che fotografa il sentiment degli artigiani nei confronti dell’anno appena iniziato. Tra le criticità c’è proprio l’emergenza sanitaria perché la stragrande maggioranza degli imprenditori è consapevole che la battaglia contro il virus cinese non sia finita. Per questo la vaccinazione obbligatoria viene considerata come l’unica via percorribile verso la normalità. « L’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale è per potere continuare a lavorare in sicurezza - sottolinea Dario Costantini, da un mese nuovo Presidente nazionale di Cna -. Gli artigiani hanno più fiducia su quello che potranno per la loro attività e sperano nella stabilità politica del Paese » .
L’indagine evidenzia come la ripresa economica dipenda in maniera cruciale dal protrarsi o meno dell’emergenza sanitaria. Interrogandosi sulle prospettive della propria attività il 40% degli artigiani prevede risultati superiori all’era pre pandemia o riuscirà a recuperare almeno una parte delle perdite accumulate nel recente passato. A prevalere è un certo ottimismo perché questo dato supera di quasi 11 punti il numero di chi prevede nuove difficoltà anche per il 2022. Tra i più positivi c’è chi opera nelle costruzioni, la manifattura e i servizi per le imprese. La metà delle attività edili, anche trainate dai bonus governativi, ritiene di recuperare i valori pre crisi o continuare a crescere. Tra le realtà manifatturiere gli ottimisti superano di poco il 43% mentre tra chi fornisce servizi alle imprese si arriva al 53%. Vedono invece un altro anno di difficoltà le imprese legate al turismo e ai trasporti: qui il pessimismo prevale nettamente sull’ottimismo.
La prosecuzione sulla via della ripresa è legata all’emergenza sanitaria. Pesano inoltre altri fattori tra cui il caro- energia e la scarsità di materie prime, che suscitano la stessa preoccupazione, essendo indicati rispettivamente dal 42,0% e dal 41,8% dei partecipanti all’indagine. « Da anni chiediamo che le Pmi non paghino l’energia quattro volte di più rispetto alle grandi imprese - incalza il presidente -. Alle nostre imprese abbiamo invece suggerito di avere il mondo come cliente e non più il quartiere perché quando ti confronti con il mondo e scopri che paghi l’energia oltre un terzo in più rispetto ai competitor si capisce il perché della grande fatica nel competere con gli altri distretti d’Europa proprio a causa di questa zavorra. Ma nonostante questo pesante handicap continuiamo a essere il secondo paese manifatturiero in Europa perché le nostre aziende hanno l’esperienza, la tradizione nel sapere fare » .
Gli artigiani guardano con una certa apprensione al Pnrr. Infatti per poco più di un terzo degli interpellati teme la mancata attuazione delle riforme e degli investimenti previsti perché potrebbe seriamen
Quali misure prendere nei prossimi mesi per garantire il normale andamento dell’economia. Risposte in %
Introdurre l’obbligo vaccinale
50,3
Il Governo non dovrebbe adottare limitazioni e/ o obblighi, informando in modo chiaro i cittadini
È sufficiente la proroga delle restrizioni in vigore
18,5
21,0
Introdurre lockdown solo per i non vaccinati
10,2 te compromettere le prospettive di crescita del sistema Paese. Un rischio legato alla progettualità che il Governo saprà esprimere e dipende dalla stabilità politica. Per un terzo degli interpellati una crisi di governo potrebbe azzoppare la ripresa. Sullo sfondo comunque restano i mali endemici del paese tra cui la scarsità di manodopera qualificata, a dirlo un quinto del campione, perché rappresenta un problema per le piccole imprese anche in condizioni normali e il venir meno dei sostegni per i settori ancora in difficoltà tra cui il turismo.
Per finire il presidente lancia un appello. « Credo che il nostro mondo sia poco conosciuto e valorizzato nonostante sia il modello di impresa diffusa nel paese - dice Costantini -. Sogno di portare un po’ di politici in bottega per fare vedere i problemi quotidiani che gli artigiani devono affrontare come eroi che non trovano la manodopera, fanno fatica a farsi pagare e lottano contro la burocrazia » .