Sindacati all’Abi: in filiale solo su appuntamento, controlli pass a vigilantes
Domani incontro per definire le nuove regole dopo la stretta del Governo
Si ritorni all’appuntamento obbligatorio per la clientela per andare in banca, in tutta Italia. E il controllo del green pass prima di entrare in filiale, lo si affidi a personale esterno. Sono queste le due questioni principali che i segretari generali di Fabi, Lando Maria Sileoni, First Cisl, Riccardo Colombani, Fisac Cgil, Nino Baseotto, Uilca, Fulvio Furlan, Unisin, Emilio Contrasto presenteranno all’Abi nell’incontro di domani, reso necessario dopo l’ultima stretta del Governo sulle misure per contenere la circolazione del Covid. Tra l’altro, è stata indicata anche la necessità di green pass per la clientela e il suo controllo anche in banca.
Considerate un servizio pubblico essenziale, le banche non hanno mai interrotto i loro servizi alla clientela, tenendo aperte le filiali anche nei momenti più duri della pandemia. Con i sindacati, nei mesi scorsi, sono però state individuate con estremo tempismo misure per proteggere i lavoratori e i clienti, inserite in protocolli aggiornati a seconda dell’evoluzione del quadro pandemico. Il presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro dell’Abi, Salvatore Poloni, nei giorni scorsi ha spiegato che l’associazione sta seguendo « con grande attenzione l’evoluzione delle misure in ordine alla prevenzione del rischio di contagio da Sars Covid – 19 » e proprio per questo ha convocato il Casl per approfondire gli aspetti che riguardano le banche.
Senza aspettare l’incontro di domani i sindacati hanno però già chiarito in un lungo elenco quali misure servono adesso, a tutela dei 280mila bancari delle banche che danno mandato di rappresentanza ad Abi. E cioè innanzitutto l’immediato ripristino di tutte le misure di prevenzione e dei dispositivi di protezione individuali concordate per la prima ondata della pandemia: « quindi distanziamento, sanificazione, gel disinfettante per le mani e uso obbligatorio delle mascherine, che dovranno essere di tipo FFP2 e fornite dalle banche » , scrivono. Inoltre il ricorso al lavoro agile in tutti i casi possibili, per evitare inutili spostamenti. I sindacati chiedono che i bancari siano sollevati dall’incarico di controllo del green pass, da affidare ad addetti esterni con compiti di vigilanza che dovranno svolgere il controllo prima che i clienti entrino in banca. Ripristinare gli accessi su appuntamento contribuirà a garantire una gestione che consenta il distaziamento. Inoltre i sindacati chiedono alle istituzioni che per entrare in banca sia previsto il super green pass, non solo il certificato base. Per contenere la diffusione del contagio una delle misure indicate è l’aerazione dei locali, su cui i rappresenÈ il segretario generale della Fabi, il primo sindacato dei
bancari
tanti dei lavoratori chiedono di essere coinvolti con incontri sulla salute e sicurezza per monitorare la situazione.
Data la crescita dei contagi e delle quarantene, Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin ritengono necessari permessi retribuiti alle lavoratrici e ai lavoratori che si trovino in condizione di isolamento per autosorveglianza come contatti diretti, secondo quanto previsto dalla normativa. Allo stesso modo per i sindacati vanno sospese la programmazione e realizzazione delle trasferte del personale e della formazione in presenza, mentre serve la proroga dell’accordo per la realizzazione di assemblee a distanza. « Dall’inizio della pandemia le lavoratrici e i lavoratori del settore hanno svolto con senso del dovere e abnegazione il proprio ruolo fondamentale, molti sono stati contagiati e alcuni hanno anche perso la vita - scrivono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin -. La salute dei bancari è un’assoluta priorità » .