Bancari Bcc, trattative su area contrattuale, salario e inquadramenti
Nelle prossime settimane sono stati fissati 4 incontri per provare a chiudere il contratto scaduto nel 2019 che riguarda 30mila addetti
Un’area contrattuale molto forte che limiti quanto più possibile appalti e cessioni di ramo d’azienda, la revisione degli inquadramenti e il recupero di potere d’acquisto e produttiivtà. Sono questi i pilastri del negoziato in corso tra Federcasse e Fabi, Fisac Cgil, First Cisl e Uilca che riguarda i 30mila bancari del credito cooperativo. Nell’agenda per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro ( scaduto alla fine del 2019) sono indicati 4 incontri, previsti l’ 11 e il 18 gennaio e il 2 e il 16 febbraio.
La piattaforma presentata a Federcasse dalla Fabi insieme a Fisac Cgil, First Cisl e Uilca sottolinea il valore identitario delle Bcc e ha, tra gli obiettivi, il perseguimento della massima internalizzazione, limitando quanto più possibile gli appalti e le cessioni di ramo di azienda. L’area contrattuale, per i sindacati, dovrà costituire il riferimento fondamentale per identificare il settore del Credito cooperativo e per definire tutte le attività da considerare bancarie e per le quali va applicato il contratto di lavoro del settore. Vengono ricomprese anche quelle attività complementari ed appaltabili per meglio definirle e per lasciare meno spazio possibile alle interpretazioni contrattuali.
Un’altra questione fondamentale è la stabilità occupazionale, che prevede anche di rendere operativo il Fondo per la promozione della buona e stabile occupazione e per il sostegno dei livelli occupazionali e della mobilità.
Inoltre il negoziato sta affrontando un nuovo modello di inquadramenti, con la revisione profonda e prospettica del sistema degli inquadramenti e della classificazione del personale, adeguandolo ai processi organizzativi che sono in una fase di forte mutamento in tutto il settore del credito.
Per la parte economica la richiesta dei lavoratori è il recupero del potere di acquisto e di produttività di settore, con una modifica dell’impianto di calcolo del premio di risultato che possa garantire un’equa distribuzione della produttività e il beneficio della leva fiscale.