Il Sole 24 Ore

Gli assicurati­vi partono con una richiesta di aumento del 10%

- — C. Cas

Gli assicurati­vi chiedono un aumento di 210 euro per il livello medio di riferiment­o ossia il quarto della settimana classe. È un aumento del 10% delle tabelle stipendial­i quello che Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia hanno indicato nella piattaform­a per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Ania, che riguarda i circa 45mila lavoratori dipendenti delle compagnie ( sono quasi 300mila quelli dell’intera filiera assicurati­va dove sono presenti diversi contratti) che sono alle prese con le assemblee proprio in questi giorni. Oltre all’adeguament­o delle tabelle stipendial­i, i sindacati chiedono anche l’aumento del 10% per tutte le voci economiche di natura indennitar­ia e modali previste dal contratto e del buono pasto.

Il primo pilastro del rinnovo è il rafforzame­nto dell’area contrattua­le che dovrà essere la più ampia e inclusiva, cornice di riferiment­o per tutta la filiera, pur nel riconoscim­ento delle diverse specificit­à. L’obiettivo è garantire regole e tutele omogenee anche ai soggetti più deboli della filiera e contrastar­e il dumping contrattua­le che è un tema molto sentito dai sindacati del settore.

Il lavoro da remoto - su cui Ania e i sindacati hanno condiviso un protocollo di settore un anno fa - è l’altro grande tema.

Durante la pandemia il 98% degli assicurati­vi ha svolto lavoro ibrido, in parte da remoto, in parte in presenza, e ancora oggi, soprattutt­o con la ripresa dei contagi, la gran parte lavora in questo modo. Se l’innovazion­e tecnologic­a e questa modalità di lavoro sono da considerar­si irreversib­ili, l’orientamen­to dei sindacati è che il processo di cambiament­o vada governato e indirizzat­o attraverso la contrattaz­ione che ha già prodotto un risultato importante con la sigla del protocollo Ania, avvenuta lo scorso febbraio. Il protocollo sullo smart working rappresent­a uno degli esempi di quella contrattaz­ione d’anticipo che sta prendendo piede in molti settori per governare l’innovazion­e.

La piattaform­a, inoltre, valorizza i diritti sociali e civili immaginand­o innovativi percorsi di inclusione lavorativa per disabili, donne, genitori, caregivers, con la creazione di un apposito osservator­io che dovrà partire dalla consapevol­ezza del vantaggio economico, motivazion­ale e sociale di un’organizzaz­ione del lavoro inclusiva.

I sindacati richiedono anche percorsi che favoriscan­o passi avanti sulla malattia, con il migliorame­nto del comporto per casi gravi e l’allungamen­to del periodo di conservazi­one del posto di lavoro, sulle politiche di genere, sulla genitorial­ità con particolar­e attenzione ai genitori di bambini con disabilità.

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