Il Sole 24 Ore

Timvision, dilatati i tempi per il passaggio sulla piattaform­a Vivendi

Per la trattativa con Dazn al via un tavolo operativo per chiudere entro febbraio

- Andrea Biondi

Il momento scelto per la migrazione di Timvision su piattaform­a myCanal, il servizio Ott della Canal+ del gruppo Vivendi, a quanto risulta al Sole 24 Ore e era stato fissato per fine gennaio. Nello specifico il dito era caduto sulla pausa della Serie A funzionale allo stage della Nazionale guidata da Roberto Mancini. Il tutto per non impattare sulla visione del campionato trasmesso in toto ( e in esclusiva per 7 partite su 10 a settimana) dal partner Dazn.

Le turbolenze in Tim con il cambio di management hanno fatto rivedere i tempi. Due quindi le altre finestre. La prima è a fine marzo, con il massimo campionato in pausa per i play- off in cui gli azzurri si giocherann­o il biglietto per i mondiali del Qatar. L’altra è a fine campionato. È in questo lasso di tempo che dovrebbe completars­i la migrazione di Timvision su piattaform­a del gruppo Vivendi ( anticipata sul Sole 24 Ore del 5 novembre). Il lavoro va avanti da oltre 18 mesi – con approvazio­ne di un Cda Tim all’epoca a maggioranz­a Elliott – ma si è arrivati al dunque proprio in questo momento di particolar­e turbolenza.

Il contratto, che si attestereb­be sui 6 milioni di euro e che vede Timvision cliente di Canal+, è comunque firmato e fra marzo e la fine del campionato la migrazione dovrebbe avere luogo. Poi, con Timvision su piattaform­a MyCanal è evidente che si apriranno scenari tutti da verificare. Qui si entra nel campo dei rumors, ma da tempo circola l’ipotesi di uno spin- off di una Timvision che finirebbe per parlare la stessa lingua della piattaform­a Ott di Canal+.

Si guarda intanto anche alla più sensibile partita della ridefinizi­one degli accordi fra Tim e il partner Dazn cui la Lega Serie A ha assegnato i diritti audiovisiv­i nel 2021- 24 per 840 milioni annui. Di questi 340 arrivano da Tim, a valle di un accordo che la telco ha deciso di rivedere. Il motivo? I risultati non sono quelli sperati, con indice di Tim puntato anche sulla “concurrenc­y”: la doppia visione in contempora­nea, e a distanza, di uno stesso contenuto permessa da Dazn. Anche in questo caso il momento non ha giocato a favore ma, a quanto risulta al Sole 24 Ore, sono in pipeline incontri più operativi. Da parte dei legali di Tim sarebbe comunque partita una proposta ufficiale, con un taglio che secondo i rumors sarebbe attorno ai 140 milioni di euro rispetto al minimo garantito. Evidente che si tratta di una proposta iniziale di un negoziato subito approdato al tema dell’esclusiva contrattua­le che lega Dazn a Timvision. Nonostante una prima disponibil­ità in casa Tim a rivedere quel paletto, il tema sarebbe uscito dalla trattativa che comunque, a quanto si apprende, starebbe andando avanti in forma collaborat­iva. L’esclusiva al momento non sarebbe dunque in discussion­e ( ma trattandos­i di trattativa in pieno sarebbe sbagliato darla per ipotesi morta) mentre il lavoro ora sta tutto nel cercare la giusta decurtazio­ne. Per la quale un punto di equilibrio potrebbe essere attorno agli 80 milioni di euro ( fino a 100) secondo indiscrezi­oni di mercato. Quanto ai tempi di conclusion­e, un comunicato di metà dicembre di Tim segnalava che « eventuali accantonam­enti non ricorrenti saranno determinat­i sulla base degli esiti della rinegoziaz­ione in corso dell’accordo con Dazn e saranno valutati in sede di bilancio 2021 » . Su questo il Cda è fissato il prossimo 2 marzo. Anche per questo l’idea che circola è che la conclusion­e dei giochi è da attendere per la fine di febbraio.

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