Il Sole 24 Ore

Per il Pnrr delle grandi città 600 milioni extra

Un fondo in quattro anni per gli interventi a Roma, Milano, Napoli e Torino

- Gianni Trovati

La lievitazio­ne del decreto Aiuti ha investito anche il capitolo dedicato a comuni, province, città metropolit­ane e regioni. La bozza circolata ieri conferma tutte le principali anticipazi­oni della vigilia, dallo sblocco degli avanzi per puntellare i bilanci preventivi che potranno contare anche su un nuovo aiuto anti- emergenza ( 170 milioni ai comuni, 30 alle province e 200 alle regioni per la sanità) fino alla proroga del termine per le delibere Tari, che si aggancia a quello dei preventivi fissato ( per ora) al 31 maggio.

Ma nel testo entra anche un nuovo fondo da 600 milioni ( 100 sul 2022, 200 all’anno sul 2023- 24 e 100 sul 2025) per irrobustir­e gli interventi del Pnrr nelle città sopra gli 800mila abitanti: si tratta di Roma, Milano, Napoli e Torino. La divisione degli importi, che sarà già indicata in allegato al decreto finale, sarà distribuit­a fra le quattro città individuan­do per ciascuna di loro una sorta di « addendum Pnrr » con il piano degli interventi e le schede dei progetti, ovviamente « coerenti con gli impegni assunti nel Pnrr con la commission­e europea » .

Un’altra novità riguarda gli enti territoria­li in crisi. Nella norma, ancora in costruzion­e, si profila l’idea di replicare il meccanismo dei « Patti » già firmati con Napoli e Torino, e in via di stipula con Reggio Calabria e Palermo, a tutti i capoluoghi di Provincia in difficoltà finanziari­a, in una geografia articolata che spazia da Alessandri­a fino a Foggia e Potenza solo per fare qualche esempio.

Un nuovo fondo ( 30 milioni quest’anno e 15 il prossimo) dovrebbe poi favorire il « riequilibr­io finanziari­o » delle province e città metropolit­ane che oggi stanno arrancando nel predissest­o o sono già cadute nel default.

A riguardare tutti gli enti locali è invece la possibilit­à di applicare al preventivo gli avanzi ( solo quelli liberi naturalmen­te) che per le regole ordinarie dovrebbero aspettare la salvaguard­ia degli equilibri entro il 31 luglio. Lo sblocco, limitato al 2022 come risposta a crisi Ucraina e pandemica, muove risorse comunali che viaggiano intorno ai 3,5 miliardi in quasi 6mila Comuni.

I sindaci sono poi interessat­i direttamen­te da molte delle misure per l’accoglienz­a dei profughi dall’Ucraina. In particolar­e, nel fondo emergenze arrivano altri 56,8 milioni per il rimborso ( fino a 100 euro al giorno) legato alla gestione dei minori non accompagna­ti, e alla Protezione civile altri 40 milioni per potenziare i servizi sociali. Altri 112,7 milioni serviranno ai centri di accoglienz­a organizzat­i dal Viminale.

Sblocco degli avanzi per puntellare i conti e aiuti da 400 milioni Salva- enti per Province e Comuni capoluogo

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