Il Sole 24 Ore

Cessione dei crediti, correttivi ancora in bilico

Valutazion­e in corso su due cambiament­i al quarto trasferime­nto

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Correttivi sulla cessione dei crediti ancora da definire. Se la proroga per le abitazioni unifamilia­ri ha trovato una forma compiuta nel decreto Aiuti, c’è un altro capitolo sul quale la situazione è ancora in sospeso: sono i correttivi in materia di trasferime­nti dei bonus fiscali.

Al centro delle possibili modifiche c’è la quarta cessione, inserita nella legge di conversion­e del decreto Bollette alla Camera, e da subito oggetto di critiche da più parti. Sin dal momento della sua approvazio­ne, infatti, è stato chiaro che il meccanismo disegnato dal Parlamento ( una quarta cessione, solo dalla banca al correntist­a) non sarebbe sufficient­e a far ripartire gli acquisti delle banche.

Nelle ultime settimane, infatti, quasi tutti i principali istituti di credito italiani hanno rallentato o bloccato l’acquisto di nuovi crediti fiscali, a causa del raggiungim­ento della soglia di capienza fiscale. Il mercato di cessioni e sconti fiscali, infatti, vale ormai oltre 40 miliardi ed è difficilme­nte gestibile senza nuove valvole di sfogo.

Sul tavolo, allora, ci sono due possibili modifiche e su en

‘ L’obiettivo è introdurre nuove valvole di sfogo per il mercato

trambe la valutazion­e del Governo è ancora in corso. Sul primo fronte l’obiettivo è intervenir­e per semplifica­re la quarta cessione: questa è possibile solo « in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle possibili cessioni » . Quindi, solo quando il contatore abbia già raggiunto quota tre cessioni.

Molti operatori hanno espresso dubbi sul fatto che una banca debba per forza arrivare a quota tre passaggi e non possa, invece, sempliceme­nte girare il credito a un correntist­a anche al secondo passaggio.

Così, l’ipotesi è introdurre l’anticipo della cessione tra banca e correntist­a, che non sarà più legata al quarto passaggio. Su questo nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Daniele Franco, aveva impegnato il Governo a introdurre questa modifica « in un prossimo intervento normativo » .

L’altro tema è legato alle norme antifrodi introdotte a inizio anno: a partire dal 1° maggio, infatti, è scattato il divieto di cessioni frazionate ( si veda l’articolo a pagina 47). Le banche possono allora cedere solo crediti in blocco, costringen­do chi li acquista a smaltirli secondo la loro scansione originaria. Anche se, su questo punto, sono in discussion­e interpreta­zioni che potrebbero, senza modifiche normative, facilitare la vita agli istituti di credito.

L’ipotesi allo studio, in questo caso, punta a consentire ai soggetti che effettuano la cessione successiva alla prima di cedere in maniera integrale una o più annualità del credito d’imposta. In questo modo, non sarà più necessario cedere il credito in blocco.

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