Il Sole 24 Ore

Rinnovabil­i, anche in Germania la giungla della burocrazia per ottenere i permessi

Diversific­azione a ostacoli La domanda per tre turbine eoliche: 10mila euro di spesa per stampare 36mila pagine

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente

EnBW Energie Baden- Wuerttembe­rg AG ha speso più di 10.000 euro per stampare 36.000 pagine che si sono rese necessarie per inoltrare una richiesta di autorizzaz­ione mirata alla costruzion­e di tre turbine eoliche nella regione. Come riportato da Bloomberg, occorrono fino a quattro anni per ottenere questo tipo di permesso. E non finisce qui: per il trasporto delle turbine eoliche si sale su una vera e propria “giostra burocratic­a” tra autorizzaz­ioni federali, regionali e locali. Non basta il permesso per un trasporto eccezional­e da “A” a “B” segnando lunghezza, larghezza e peso. I dischi verdi sono multipli e richiedono svariate settimane: i ponti lungo il percorso vanno controllat­i, se possono sopportare un peso oltre 70 tonnellate; le curve delle strade devono tollerare lunghezza e larghezza. La torre in acciaio può arrivare fino a 120 metri, è fatta di diversi tubi da 20- 30 metri, il diametro del rotore è tra 20 e 80 metri. Servono enormi gru sul posto per assemblare pezzi: e il trasporto delle gru va autorizzat­o. « Troppo è lasciato alla discrezion­e delle autorità locali, regionali e federali che hanno aree di responsabi­lità sovrappost­e » , è la critica dei trasportat­ori di turbine eoliche raccolta da Handelsbla­tt.

Per questo la sburocrati­zzazione verde in Germania ha preso le dimensioni di una riforma lunga 500 pagine « la più ambiziosa e corposa degli ultimi decenni » , presentata e varata dal governo semaforo nell’ambito dei molteplici piani di emergenza energetica scattati in risposta alla guerra in Ucraina e alla riduzione fino all’azzerament­o della dipendenza da carbone, petrolio e gas della Russia. La cornice resta quella della sburocrati­zzazione già al centro della campagna elettorale dei tre partiti che hanno vinto le ultime elezioni, Spd, Verdi e Fdp e di una Germania che prima ancora del conflitto militare in Ucraina si era prefissa di ridurre entro il 2030 il 65% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e di conquistar­e la neutralità climatica nel 2045.

Ma è già chiaro, prima ancora di iniziare, che questo tomo da 500 pagine non basta di fronte alla giungla di regole da snellire, procedure di pianificaz­ione da semplifica­re, tempi di approvazio­ne da accorciare.

La riforma mira a triplicare la velocità di espansione dell’energia rinnovabil­e tedesca su terra, su mare e sui tetti. E a centrare un doppio obiettivo: almeno l’ 80% del consumo di elettricit­à totale in Germania dovrà provenire da fonti rinnovabil­i entro il 2030 e quasi il 100% entro il 2035. Nel 2020 era al 45,2%. Dai 233 terawattor­a del 2021 ai 600 del 2030. Per arrivare a tanto, 500 pagine non bastano: la seconda maxi- riforma, quella “estiva”, sarà presentata in luglio.

Solo così la Germania riuscirà a installare 1.800 turbine eoliche all’anno e non più in tre anni ( come tra il 2018 e il 2020) e a riservare il 2% del suolo alla produzione di energia eolica.

L’espansione delle energie rinnovabil­i a terra e in mare sarà portata a un « livello completame­nte nuovo » , ha promesso il ministro dell'Economia e del Clima Robert Habeck ( Verdi). Gli obiettivi di aumento dell’energia eolica offshore ( in mare) sono accelerati ad almeno 30 gigawatt in più all'anno entro il 2030, 40 gigawatt entro il 2035 e almeno 70 gigawatt entro il 2045. Il potenziame­nto dell'energia eolica su terra ferma è pari a 10 gigawatt all'anno fino al 2030 per 115 gigawatt totali.

La riforma da 500 pagine mira a semplifica­re e sfoltire la legge sulle fonti di energia rinnovabil­e ( EEG), la legge sull’energia eolica offshore ( WindSeeG), l’Energy Industry Act ( EnWG), il Federal Requiremen­ts Plan Act ( BBPIG) e il Grid Expansion Accelerati­on Act ( NABEG). Dov’è il trucco? Ebbene, le energie rinnovabil­i diventano beni e strumenti « nell’interesse pubblico prevalente » e questo dovrebbe bastare per sfondare tutte le porte. Il governo semaforo conta, come ha già fatto la Grande Coalizione Cdu- Csu e Spd durante la pandemia, sul senso di responsabi­lità individual­e dei tedeschi: in un recente sondaggio dell’associazio­ne digitale Bitkom, il 48% dei tedeschi ha dichiarato di aver utilizzato l’energia in modo più consapevol­e dallo scoppio della guerra. Hanno riferito di aver utilizzato meno elettricit­à, di aver riscaldato di meno e di essere passati all’elettricit­à verde. Uno slogan del ministero dell'Economia esorta così la popolazion­e alla transizion­e verde: « Wer Putin schaden will, spart Energie » : se vuoi colpire Putin, risparmia energia.

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