Rinnovabili, anche in Germania la giungla della burocrazia per ottenere i permessi
Diversificazione a ostacoli La domanda per tre turbine eoliche: 10mila euro di spesa per stampare 36mila pagine
EnBW Energie Baden- Wuerttemberg AG ha speso più di 10.000 euro per stampare 36.000 pagine che si sono rese necessarie per inoltrare una richiesta di autorizzazione mirata alla costruzione di tre turbine eoliche nella regione. Come riportato da Bloomberg, occorrono fino a quattro anni per ottenere questo tipo di permesso. E non finisce qui: per il trasporto delle turbine eoliche si sale su una vera e propria “giostra burocratica” tra autorizzazioni federali, regionali e locali. Non basta il permesso per un trasporto eccezionale da “A” a “B” segnando lunghezza, larghezza e peso. I dischi verdi sono multipli e richiedono svariate settimane: i ponti lungo il percorso vanno controllati, se possono sopportare un peso oltre 70 tonnellate; le curve delle strade devono tollerare lunghezza e larghezza. La torre in acciaio può arrivare fino a 120 metri, è fatta di diversi tubi da 20- 30 metri, il diametro del rotore è tra 20 e 80 metri. Servono enormi gru sul posto per assemblare pezzi: e il trasporto delle gru va autorizzato. « Troppo è lasciato alla discrezione delle autorità locali, regionali e federali che hanno aree di responsabilità sovrapposte » , è la critica dei trasportatori di turbine eoliche raccolta da Handelsblatt.
Per questo la sburocratizzazione verde in Germania ha preso le dimensioni di una riforma lunga 500 pagine « la più ambiziosa e corposa degli ultimi decenni » , presentata e varata dal governo semaforo nell’ambito dei molteplici piani di emergenza energetica scattati in risposta alla guerra in Ucraina e alla riduzione fino all’azzeramento della dipendenza da carbone, petrolio e gas della Russia. La cornice resta quella della sburocratizzazione già al centro della campagna elettorale dei tre partiti che hanno vinto le ultime elezioni, Spd, Verdi e Fdp e di una Germania che prima ancora del conflitto militare in Ucraina si era prefissa di ridurre entro il 2030 il 65% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e di conquistare la neutralità climatica nel 2045.
Ma è già chiaro, prima ancora di iniziare, che questo tomo da 500 pagine non basta di fronte alla giungla di regole da snellire, procedure di pianificazione da semplificare, tempi di approvazione da accorciare.
La riforma mira a triplicare la velocità di espansione dell’energia rinnovabile tedesca su terra, su mare e sui tetti. E a centrare un doppio obiettivo: almeno l’ 80% del consumo di elettricità totale in Germania dovrà provenire da fonti rinnovabili entro il 2030 e quasi il 100% entro il 2035. Nel 2020 era al 45,2%. Dai 233 terawattora del 2021 ai 600 del 2030. Per arrivare a tanto, 500 pagine non bastano: la seconda maxi- riforma, quella “estiva”, sarà presentata in luglio.
Solo così la Germania riuscirà a installare 1.800 turbine eoliche all’anno e non più in tre anni ( come tra il 2018 e il 2020) e a riservare il 2% del suolo alla produzione di energia eolica.
L’espansione delle energie rinnovabili a terra e in mare sarà portata a un « livello completamente nuovo » , ha promesso il ministro dell'Economia e del Clima Robert Habeck ( Verdi). Gli obiettivi di aumento dell’energia eolica offshore ( in mare) sono accelerati ad almeno 30 gigawatt in più all'anno entro il 2030, 40 gigawatt entro il 2035 e almeno 70 gigawatt entro il 2045. Il potenziamento dell'energia eolica su terra ferma è pari a 10 gigawatt all'anno fino al 2030 per 115 gigawatt totali.
La riforma da 500 pagine mira a semplificare e sfoltire la legge sulle fonti di energia rinnovabile ( EEG), la legge sull’energia eolica offshore ( WindSeeG), l’Energy Industry Act ( EnWG), il Federal Requirements Plan Act ( BBPIG) e il Grid Expansion Acceleration Act ( NABEG). Dov’è il trucco? Ebbene, le energie rinnovabili diventano beni e strumenti « nell’interesse pubblico prevalente » e questo dovrebbe bastare per sfondare tutte le porte. Il governo semaforo conta, come ha già fatto la Grande Coalizione Cdu- Csu e Spd durante la pandemia, sul senso di responsabilità individuale dei tedeschi: in un recente sondaggio dell’associazione digitale Bitkom, il 48% dei tedeschi ha dichiarato di aver utilizzato l’energia in modo più consapevole dallo scoppio della guerra. Hanno riferito di aver utilizzato meno elettricità, di aver riscaldato di meno e di essere passati all’elettricità verde. Uno slogan del ministero dell'Economia esorta così la popolazione alla transizione verde: « Wer Putin schaden will, spart Energie » : se vuoi colpire Putin, risparmia energia.