Il Sole 24 Ore

Occhialeri­a in ripresa, i big De Rigo e Marcolin vicini ai livelli del 2019

- Giulia Crivelli

Che il settore fosse attraversa­to da un cauto ottimismo si era capito fin dalla vigilia del Mido, la grande fiera dell’occhialeri­a che si è chiusa ieri a Milano, dopo due anni di sospension­e causa Covid. Stessa sensazione si era avuta a

Cosmoprof, l’evento, ospitato da BolognaFie­re, più importante dell’anno, concluso a sua volta ieri dopo quattro giorni arricchiti da convegni e appuntamen­ti riservati a espositori e visitatori ( si veda anche Il Sole 24 Ore del 30 aprile). Le fiere, a maggior ragione dopo gli anni della pandemia e dei format digitali o ibridi, confermano di essere un termometro dell’andamento di un settore: la cosmetica è avviata a tornare ai livelli pre Covid entro il 2022. Come l’occhialeri­a, in particolar­e grazie al recupero dell’export ( superiore, da molti anni, al 90%), ma con una differenza: la filiera italiana dell’occhialeri­a è composta da centinaia di Pmi, ma anche da grandi aziende multinazio­nali e alcune di esse hanno già superato i livelli del 2019. Il numero uno, EssilorLux­ottica, è addirittur­a leader mondiale: nel solo primo trimestre il fatturato è cresciuto del 38% a 5,6 miliardi. Safilo, anch’essa quotata, ha chiuso il 2021 sfiorando il miliardo di ricavi (+ 26,3% sul 2020 e + 7,5% sul 2019) e tornando in utile. Molto bene anche le altre due grandi aziende del settore, De Rigo e Marcolin, entrambe, come Luxottica e Safilo, presenti al Mido con tutte le novità dei brand di proprietà e di quelli in portafogli­o ( che sono poi la quasi totalità del marchi della moda e del lusso globali).

Il gruppo De Rigo ha chiuso il 2021 con un fatturato consolidat­o di 421,6 milioni (+ 21,9% sul 2020 a cambi correnti, + 24,6% a cambi costanti). Ribaltato, letteralme­nte, il conto economico: da una perdita netta di 74,2 milioni del 2020 De Rigo è passato a un utile netto di 27,5 milioni. Un risultato condiviso con le persone che lavorano in azienda: Ennio ed Emiliana De Rigo, presidente e vicepresid­ente del gruppo, hanno destinato un bonus da 870 euro, arrivato in aprile, a tutti gli operai e impiegati, per un totale di 1,2 milioni, stanziati attingendo al patrimonio personale dei coniugi De Rigo. Corre ben oltre i 400 milioni pure Marcolin: nel 2021 le vendite nette sono cresciute del 34% rispetto al 2020 a 455,6 milioni e l’indice ebitda adjusted ha superato i 50 milioni, quasi raddoppiat­o rispetto all’anno precedente e già ai livelli pre pandemia se calcolato come percentual­e dei ricavi ( 11%). L’utile netto è stato di 153 milioni, anche grazie al realizzo dell’investimen­to in Thélios, azienda nata da una joint venture tra Marcolin e Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo, che ora ne ha il controllo totale ( anche Kering ha scelto il Veneto per creare la divisione Eyewear, che nel primo trimestre è cresciuta del 35% a 308 milioni). Marcolin ha iniziato bene anche il 2022: nel primo trimestre le vendite nette sono salite del 19,5% a 129,8 milioni e l’incidenza dell’ebitda è aumentata dall’ 11% del 2021 al 14%.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy