Da oggi via a Cibus 2022 con 3mila espositori e 2mila buyer dall’estero
Prodotti, attesi 70mila operatori professionali
Per crescere in questo 2022, l’agroalimentare made in Italy dovrà puntare tutte le sue carte sull’export. Dopo il record di 52 miliardi messi a segno nel 2021, e con i primi due mesi di quest’anno che hanno visto le esportazioni crescere del 22%, le imprese cercano di esorcizzare i venti di recessione e la crisi dei consumi interni guardando sempre di più ai mercati internazionali, gli unici oggi in grado di garantire marginalità soddisfacenti e una crescita delle vendite a volume. È per questo che gli occhi degli operatori, questa settimana, sono puntati su due importanti fiere dell’agroalimentare, Cibus a Parma e Macfrut a Rimini.
Alla 21esima edizione di Cibus, che si è aperta oggi, sono attesi numeri da pre- pandemia: 3mila aziende espositrici, mille nuovi prodotti in vetrina, 70mila operatori professionali e il ritorno di 2mila buyer esteri. Mancheranno i russi, naturalmente, e i cinesi bloccati dai lockdown, ma non il resto dei Paesi asiatici che avevano dovuto saltare l’edizione 2021. Fiere di Parma, fino a venerdì, ospiterà un’area speciale dedicata all’Horeca e l’Innovation Corner con i cento prodotti più innovativi selezionati da una giuria di esperti. All’inaugurazione di Cibus oggi ci saranno anche il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e il sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano.
A Rimini invece da domani, e fino a venerdì, la filiera del settore ortofrutticolo si incontra a Macfrut. Come per l’alimentare in generale, anche questo comparto ha chiuso il 2021 con un export da incorniciare: non solo ha registrato il dato più alto della sua storia, vale a dire 5,5 miliardi di euro (+ 6%), ma ha messo anche a segno un bilancio positivo della bilancia commerciale pari a oltre un miliardo di euro. A parte la Francia, sono cresciuti tutti i principali mercati di sbocco: la Germania, che vale quasi un terzo del mercato, ha registrato un + 5%, l’Austria un + 10%, la Svizzera + 8,2% e il Regno Unito + 7,8%. Nel mercato globale, l’Italia oggi è il settimo esportatore di ortofrutta al mondo, il secondo in Europa dietro la Spagna.
A Rimini domani sono attesi oltre 800 espositori in rappresentanza dell’intera filiera, dalla produzione alle tecnologie, dal packaging alla logistica. La presenza straniera sfiora il 25%. Quest’anno interverranno anche tre ministri dell’Agricoltura africani: dell’Etiopia, della Repubblica democratica del Congo e della Tanzania. E proprio l’Africa sarà la protagonista dei tre giorni di Macfrut, con focus e incontri dedicati e operatori provenienti da Angola, Costa D'Avorio, Senegal, Ghana, Kenya, Uganda, Tanzania, Etiopia, Somalia, Zambia, Zimbabwe, Camerun, Mali e Niger.
Anche la Smart agriculture sarà al centro di questa edizione: oltre all’area Ricerca e start up, quest’anno in fiera a Rimini ci sarà anche un campo prova in cui mostrare le nuove tecnologie direttamente sulle colture dove operano.
Da domani la filiera dell’ortofrutta si ritrova a Rimini per il Macfrut con 800 espositori