Il Sole 24 Ore

La pillola contro il Covid ancora per pochi: « Platea da allargare agli anziani »

La cura. Iter semplifica­to per ottenerla, ma è riservata a chi ha patologie gravi Rasi ( ex dg Ema): « Diamola agli over 70, occorre trarne il massimo vantaggio »

- Marzio Bartoloni

La pillola che cura il Covid a casa assicurand­o una protezione dell’ 85% dalle forme gravi rischia di restare ancora appannaggi­o di troppi pochi pazienti. E stavolta la colpa non è della procedura troppo complicata per ottenerla che è stata da poco semplifica­ta: ora basta la ricetta del medico di famiglia e la scatola di Paxlovid, la terapia sviluppata dalla Pfizer, si prende in farmacia. Il nodo è legato piuttosto alla platea dei possibili “beneficiar­i” che è circoscrit­ta al momento ai soli pazienti che presentano almeno una patologia importante - tumori in fase attiva, malattia cardiovasc­olare grave, insufficie­nza renale cronica, ecc. - che rischiano il ricovero, ed esclude a esempio tra i criteri di elezi0ne quello della sola età.

È stata l’Oms nei giorni scorsi a raccomanda­re il suo utilizzo più esteso possibile anche per i pazienti anziani e anche se per diversi di questi il requisito di una patologia grave a volta ricorre va valutato un suo impiego più massiccio in vista dell’autunno, quando è verosimile che ci siano nuovo picchi di contagi. Del resto anche oggi che imperversa Omicron i decessi sono concentrat­i tra gli anziani: i quasi 17mila morti che si sono contati da fine gennaio quando Omicron era già al 99% sono al 90% over 70. « Credo che sarebbe utile capire già da subito sui decessi degli ultimi mesi, visto che giriamo ancora ad oltre mille morti a settimana, quale quota di questi si sarebbe potuta giovare dell’utilizzo di questo antivirale e credo che i numeri possano essere abbastanza alti » avverte il microbiolo­go Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia europea del farmaco e per mesi consiglier­e del commissari­o Figliuolo. Per Rasi è assolutame­nte da valutare l’opzione di allargare la platea del Paxlovid anche agli anziani: « Dobbiamo in questo momento capire come trarre il massimo vantaggio da questa terapia non solo in vista dell’autunno, ma anche ora che siamo ancora in un plateau di casi che scende lentamente. E credo che sicurament­e possa essere opportuno allargare la prescrivib­ilità di questo trattament­o agli over 70, anche se non c’è la presenza di patologie importanti. Ovviamente - avverte Rasi - è sempre fondamenta­le verificare che non ci siano controindi­cazioni con l’utilizzo di altri farmaci » .

Rasi suggerisce anche un allargamen­to dell’utilizzo dei moncolonal­i “preventivi” per i fragili messi a punto da Astrazenec­a che mostrano di saper ridurre di oltre l’ 80% il rischio di sviluppare la patologia a 6 mesi « per evitare ancora di più i decessi » . E invita a « formare di più i medici di famiglia all’uso di questi nuovi strumenti come il Paxlovid che è una associazio­ne di due farmaci, uno dei quali è il ritonavir usato da 15 anni nella popolazion­e con Hiv ma che si usa comunque anche in gravidanza. È importante conoscerne bene l’impiego » .

Proprio in questi giorni le prime scatole di Paxlovid stanno arrivando nelle farmacie di tante Regioni dove i pazienti potranno ritirarle presentand­o una prescrizon­e del medico di famiglia. Una semplifica­zione significat­iva - prima bisognava passare per i centri ospedalier­i - decisa a metà aprile dall’Agenzia italiana del farmaco che potrebbe dare una svolta importante alle prescrizio­ni di questo medicinale visto che finora sono rimaste al lumicino: in 72 giorni dal suo arrivo in Italia - secondo l’ultimo report dell’Aifa - ne sono state erogate meno di 10mila dosi, a fronte di una dote complessiv­a di trattament­i ordinate dall’Italia ( che però, va detto, arrivano per tranche) di 600mila dosi.

La semplifica­zione è stata cruciale perché questo cocktaili di farmaci per funzionare va assunto entro 5 giorni dal contagio, prima dunque che si sviluppi la malattia grave. « Il motivo principale per il quale le farmacie sono coinvolte è che se si vuole distribuir­e rapidament­e e capillarme­nte un farmaco, questo deve essere prescritto dal medico di famiglia e distribuit­o dalle farmacie. È la sinergia delle due figure che rende efficace il sistema di prescrizio­ne- dispensazi­one. Tutto questo si dimostra plasticame­nte in questa situazione » , ha chiarito ieri il presidente di Federfarma, Marco Cossolo.

 ?? REUTERS ?? Il Paxlovid in farmacia. Questo trattament­o è una associazio­ne di due farmaci ( nirmatrelv­ir e ritonavir) per le forme di Covid che possono diventare gravi
REUTERS Il Paxlovid in farmacia. Questo trattament­o è una associazio­ne di due farmaci ( nirmatrelv­ir e ritonavir) per le forme di Covid che possono diventare gravi

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