Il Sole 24 Ore

Unicredit alla svalutazio­ne degli asset russi

I conti della guerra Attesa per la trimestral­e

- Luca Davi

Cessione a un soggetto russo ( ancora non sanzionato), chiusura secca delle attività, nazionaliz­zazione da parte di Mosca. Gira al momento attorno a queste tre soluzioni il futuro degli asset di UniCredit in Russia.

Con la guerra in Ucraina, la presenza a Mosca è diventata in breve un groviglio di problemi finanziari, operativi e giuridici di non semplice risoluzion­e per molte banche internazio­nali. Tra queste c’è UniCredit, che da subito si è messa al lavoro per tentare di attutire il colpo generato dall’inevitabil­e inasprimen­to sanzionato­rio generato dall’invasione. Difficile che a breve, nonostante le soluzioni e gli abboccamen­ti che si stanno tentando sottotracc­ia da settimane, la banca guidata da Andrea Orcel riesca a recidere i fili con Mosca.

Ma intanto, da quanto raccolto da Il Sole 24Ore, l’istituto sta cercando di ridurre l’impatto negativo sul bilancio degli effetti della presenza in Russia. Tanto che nei prossimi giorni, forse già in occasione della presentazi­one dei conti del primo trimestre fissata per dopodomani, potrebbero esserci i primi riscontri. L’attenzione della banca di piazza Gae Aulenti si starebbe concentran­do in particolar­e sulle tre principali “voci” contabili dell’esposizion­i verso Mosca: quelle dirette, pari a 1,9 miliardi, al netto delle coperture sui cambi, erogate tramite la locale UniCredit Bank Russia; quelle indirette, costituite da un portafogli­o complessiv­o di 4,5 miliardi di euro, in gran parte erogate tramite la controllat­a tedesca Hvb e il Cib, e quasi interament­e dirette ad alcune delle principali multinazio­nali russe; infine, l’esposizion­e in derivati verso banche russe, con un valore mark- to- market di circa 300 milioni di euro al netto del collateral­e e con una perdita massima potenziale di un miliardo in caso di azzerament­o del rublo. Su questo grande bacino di asset, il management guidato da Orcel starebbe lavorando da settimane posizione per posizione. La trimestral­e potrebbe essere l’occasione per varare un mix di azioni tattiche, da realizzare in parte tramite svalutazio­ni e accantonam­enti, in parte tramite recuperi, con l’obiettivo di iniziare a ridimensio­nare l’ esposizion­e al rischio Russia. Si vedrà quale sarà l’impatto anche se va detto che la banca di Orcel è nelle condizioni di assorbire lo scenario ( estremo) del totale azzerament­o delle attività in Russia, con un impatto stimato di circa 200 punti base a fronte di un Cet 1 della banca al 15% circa.

Di certo l’obiettivo di fondo rimane quello di tagliare i ponti con la Russia. Obiettivo a dire il vero più facile a dirsi che a farsi. Una prima ipotesi, più teorica che altro, prevede la chiusura integrale delle attività, ipotesi con costi sociali notevoli ( che Orcel intende evitare) e conseguenz­e finanziari­e e legali non meno massicce. Altro scenario è la nazionaliz­zazione della banca da parte del governo di Putin, ma in questo caso dovrebbe essere l’esecutivo russo a muoversi, e la sensazione è che al momento il governo di Mosca stia invece obbligando le realtà straniere a continuare a operare come nulla fosse per dare la parvenza di normalità al pubblico. L’ultima strada, allora, è quella di una cessione dell’intero asset di Ao UniCredit a un soggetto russo ( oligarca o banca) non sanzionato per una cifra simbolica. È ciò che ha fatto nelle scorse settimane la francese Société Générale, uno dei gruppi storicamen­te più esposti in Russia, che ha azzerato la presenza cedendo le sue attività bancarie ( Rosbank) e assicurati­ve all’oligarca Vladimir Potanin, molto vicino al presidente Putin. UniCredit, a quanto risulta al Sole, da settimane starebbe provando a sondare diversi soggetti russi per realizzare un’operazione simile ma lo scenario oggi appare ancora fluido. La complessit­à del contesto geopolitic­o e un quadro sanzionato­rio firmato da Usa, Gran Bretagna e Ue a dir poco in movimento - e che mette fuori gioco acquirenti potenziali in maniera molto repentina - rendono la partita a dir poco incerta.

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con i conti del primo trimestre
attesi giovedì
ANDREA ORCEL Il ceo di UniCredit pronto a varare un mix di azioni con i conti del primo trimestre attesi giovedì

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