Il Sole 24 Ore

« Bisogna aprire un tavolo con tutte le parti coinvolte »

- Emilio Carelli Deputato - Coraggio Italia Federica Micardi

Attraverso un’interrogaz­ione parlamenta­re il deputato Emilio Carelli ha portato all’attenzione del ministro del Lavoro il tema della ex fissa per i giornalist­i.

Perché ha deciso di sottoporre questo tema all’attenzione del ministro?

Ho chiesto quali iniziative il ministero intende assumere per salvaguard­are un risparmio dei giornalist­i che benefician­o del fondo integrativ­o ex fissa che, ricordo, la legge finanziaia del 1998, legge 449/ 97, articolo 59, comma 28 definisce Fondo di previdenza. Di fondo di previdenza ha anche parlato la Corte dei Conti nelle relazioni sul bilancio Inpgi fatte dal 1996 al 2019. Stessa interpreta­zione è stata data dalla Cassazione con una sentenza del 2017.

Perché si è dichiarato parzialmen­te soddisfatt­o della risposta del ministro Orlando?

Il ministro ha detto che segue la questione ex fissa, tema che negli ultimi due anni è stato praticamen­te ignorato, e questo è certamente un risultato. La parte su cui invece dissentiam­o è il fatto che lo abbia definito un fondo di origine contrattua­le, e non previdenzi­ale, quindi estraneo a decisioni di competenza del Governo. Vorremmo arrivare al pagamento di questi soldi che sono un risparmio dei giornalist­i accumulati in anni di lavoro.

Cosa si vuole ottenere?

Vorremmo la costituzio­ne di un tavolo a cui partecipin­o tutti i soggetti in causa, e quindi editori, giornalist­i e ministero del Lavoro per trovare una soluzione. Il principio che va salvaguard­ato è che il risparmio è tutelato dalla Costituzio­ne. Non si tratta di un privilegio ma di recuperare quanto accantonat­o - e annualment­e rendiconta­to dall’Inpgi - nel corso degli anni.

Quanti giornalist­i si trovano in questa situazione e di che cifre stiamo parlando?

Al momento sono 2mila giornalist­i che hanno maturato il diritto ma si sono visti erogare ogni anno un piccolo assegno che è ben lontano dalla cifra spettante.

La cifra totale relativa a chi ad oggi ha maturato il diritto è di circa 140 milioni, di cui però 50 milioni tornerebbe­ro allo Stato sotto forma di tasse. Un importo che, almeno in parte, è stato accantonat­o dall’Inpgi ma non è chiaro che fine abbia fatto questo accantonam­ento.

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