Il Sole 24 Ore

Gas: piano da 25 miliardi di metri cubi in tre anni

La diversific­azione. Forniture aggiuntive da gasdotti a Sud, estrazioni nazionali e Gnl Cingolani: inverno critico se stop Russia a maggio

- Celestina Dominelli

La linea di demarcazio­ne molto chiara la traccia, con la consueta franchezza, il ministro della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani, durante l’ultima informativ­a sui costi dell’energia, di scena ieri nell’aula della Camera: l’interruzio­ne a maggio delle forniture russe « renderebbe critico il superament­o dell’inverno prossimo » perché ogni mese « stocchiamo un miliardo e mezzo di metri cubi di gas e, per raggiunger­e il 90% del riempiment­o, servono circa 6 mesi » . Se, invece, lo stop scattasse a novembre, sarebbe possibile riempire i depositi e ci troveremmo davanti a uno scenario « meno critico » . Sarebbe quindi « ideale » mantenere le forniture dalla Russia fino a fine 2022 « per garantire la sicurezza del sistema » , aggiunge il ministro.

Il piano del governo

Intanto, però, il governo lavora sulle contromisu­re necessarie per accelerare l’affrancame­nto da Mosca. Un piano che assicurerà 25 miliardi di metri cubi in più di gas disponibil­i per l’inverno 2024- 2025 e che ruota su più binari, le cui coordinate sono state rimarcate ieri dallo stesso titolare del Mite in Parlamento partendo dall’assunto che l’ammontare di gas e di gas naturale liquefatto ( Gnl), reperito mediante la campagna di diversific­azione lanciata negli ultimi mesi, « è sufficient­e a rimpiazzar­e i circa 29 miliardi di metri cubi di gas russo a partire dalla seconda metà del 2024 » .

Forniture ulteriori da gasdotti

La Laprimates­seraèrappr­esentatada­ulprimates­seraèrappr­esentatada­ulteriori forniture che saranno assicurate dalla massimizza­zione della capacità dei gasdotti da Sud e dalla maggiore spinta sulla produzione nazionale. Nel dettaglio, i volumi aggiuntivi arriverann­o seguendo una curva crescente che garantirà, già a partire dal secondo semestre del 2022, 2 miliardi di metri cubi per arrivare nel 2025 a 11,9 miliardi di metri cubi. Attraverso innanzitut­to il gas in più legato all’accordo siglato nelle scorse settimane in Algeria dall’Eni che si sta spendendo in prima linea, accanto al governo, per accelerare la diversific­azione energetica dell’Italia: da quel fronte giungerann­o 9 miliardi già dalla seconda metà del 2024, ai quali vanno affiancati anche gli 1,4 miliardi di metri cubi in più di gas dai giacimenti nazionali ( in primis, i campi di Argo e Cassiopea di Eni) e gli ulteriori 1,5 miliardi assicurati dal Tap, secondo stime prudenzial­i. Anche perché il gasdotto trans- adriatico ha fatto registrare numeri record raggiungen­do ad aprile la media mensile più alta di sempre: 28 milioni di metri cubi al giorno che, proiettati su base annuale, farebbero alzare l’asticella, mantenendo questi ritmi, fino a 2 miliardi di metri cubi in più solo per l’Italia.

Maggiore import di Gnl

Poi c’è il blocco degli accordi con fornitori diversi dalla Russia per assicurars­i ulteriori volumi sul fronte del Gnl. E qui la progressio­ne del piano del governo indica un totale incrementa­le di 1,5 miliardi di metri cubi in più nel secondo semestre dell’anno per arrivare poi, nel 2025, a 12,7 miliardi di metri cubi. Che sarebbero assicurati dall’Egitto ( 3,5 miliardi, grazie all’intesa siglata lo scorso 13 aprile), Congo ( 4,6 miliardi), Qatar ( 1,4 miliardi), Angola ( 1 miliardo) e altri Paesi ( Mozambico, Nigeria, Indonesia, Mozambico, Libia, solo per citare i principali), da dove giungerebb­ero, da qui ai prossimi tre anni, altri 2,2 miliardi di metri cubi.

Il ministro alla Camera:

per raggiunger­e il 90% nel riempiment­o degli stoccaggi, servono circa sei mesi

La stretta sui consumi

Fin qui i due binari delle forniture alternativ­e a Mosca. Ma, per affrancars­i dal gas russo, come ha spiegato ieri Cingolani alla Camera, il governo è pronto a far leva anche su un pacchetto di misure che puntano a conseguire fino a 10,9 miliardi di metri cubi di risparmi sul fronte gas. E la cui entità, ha detto il ministro, « dipenderà anche dalla data dell’eventuale interruzio­ne delle forniture russe » . Si tratta di quattro interventi che spaziano dall’annunciata massimizza­zione delle 4 centrali a carbone ancora accese ( in modo da conseguire già, nei prossimi sei mesi, 1,1 miliardi di risparmi in termini di mancato utilizzo del gas) alle misure di contenimen­to dei consumi termici ed elettrici, dalle quali potrebbe arrivare un ulteriore risparmio per 3 miliardi di metri cubi. Fino alle rinnovabil­i. « Accelerare su questo fronte è un fattore fondamenta­le in quanto consente di ridurre la domanda complessiv­a di gas di circa 1 miliardo di metri cubi ogni 10 terawattor­a installati » , ha chiosato ieri Cingolani.

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GeTTy IImAGeS Forniture aggiuntive. Si punta alla massimizza­zione dei gasodotti da Sud

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