Il Sole 24 Ore

Patuelli: « Penalizzat­i alcuni Paesi: così la proposta frena »

« Colpite le banche degli Stati che acquistano molti titoli di debito »

- Il presidente dell’Abi Laura Serafini

« L’Unione bancaria può crescere e sviluppars­i solo se evita di penalizzar­e qualcuno. Se per sviluppars­i penalizza uno o più stati membri, si arena come è stata arenata negli ultimi anni. E il rischio che questo avvenga c’è ancora » .

Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, commenta a caldo il testo della proposta per il completame­nto dell’Unione bancaria esaminato ieri dall’Eurogruppo. Esso fa perno su un sistema di garanzie incrociate tra i fondi nazionali per la tutela dei depositi. Una proposta in parte condivisib­ile ma che, ancora una volta, viene ancorata alla riduzione del presunto rischio incorporat­o dalle banche che detengono in bilancio molti titoli di Stato emessi dal proprio paese.

Il documento propone misure per aumentare la disclosure su queste esposizion­i, ma anche stress test per misurare i rischi e iniziative di legge a livello nazionale per mitigarli fino ad arrivare alla ponderazio­ne nei bilanci bancari. « Finchè continua a essere prevista la penalità per le banche degli Stati che emettono molti titoli di stato, paesi come l’Italia faranno fatica a far passare il progetto perché avranno il problema di collocare i titoli del proprio debito pubblico. L’Unione bancaria, in ogni caso, si è sviluppata molto di più nella crescita delle attività di vigilanza che nell’unificazio­ne delle regole che non siano solo quelle di vigilanza. Una questione rispetto alla quale il discorso pronunciat­o ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi rappresent­a un notevole salto di qualità » , osserva Patuelli.

Il presidente del Consiglio ieri a Strasburgo ha affermato che le istituzion­i europee sono inadeguate ed è necessario rivedere i trattati, che nelle Ue si deve andare verso scelte a maggioranz­a qualificat­a e che bisogna essere uniti per evitare che l’Europa vada in recessione. « In queste dichiarazi­oni ravvedo quanto ho spesso sostenuto, anche in occasione dell’assemblea dell’Abi. Del rischio di recessione abbiamo parlato non più tardi di un mese fa a Bruxelles – continua il presidente -. È una svolta positiva. A mio avviso il discorso del presidente Draghi contiene l’indicazion­e che l’Unione bancaria non può essere l’unico binario per il massimo sviluppo della Ue. Da quando è stata bocciata la proposta per il trattato costituzio­nale dell’Europa ( con il referendum francese del 2005 nel quale hanno prevalso i no, seguito da quelli di Olanda, Gran Bretagna, Polonia e Danimarca, ndr) l’Unione europea ha rallentato il passo istituzion­ale, limitandos­i alle questioni economiche. Poi, quando è esplosa la crisi finanziari­a nel 2008, ha inventato l’Unione bancaria come combinato disposto di soluzione prospettic­a di situazioni di crisi e di indirizzo di sviluppo dell’Unione europea. Di conseguenz­a abbiamo avuto solo l’Unione bancaria come sviluppo della Ue » , afferma Patuelli. Le cose hanno cominciato a prendere un’altra direzione con l’esplosione della pandemia prima, e con la guerra russo- ucraina dopo.

« Lo abbiamo visto tutti: l’emergenza ha fatto fare salti di qualità all’Europa. Prima con i provvedime­nti economici antipandem­ici, poi con l’unione sostanzial­e dei paesi membri di fronte all’invasione russa dell’Ucraina. E ora arriva

« Il discorso pronunciat­o ieri dal presidente Draghi rappresent­a un notevole salto di qualità »

questo discorso, che voglio definire strategico, del presidente del consiglio italiano. Chi è stato sempre europeista, anche critico ma costruttiv­o, come me e che ha difeso l’euro anche nei momenti in cui era meno popolare - quando oggi è proprio l’euro quello che riduce l’inflazione in Italia - questo discorso rappresent­a un elemento di grande importanza. E quindi l’Europa non può più essere solo l’Europa bancaria. In Italia abbiamo avuto forte retorica anti banche basata proprio sul fatto che l’Unione europea per molto tempo è stata solo quella bancaria con le sue regole di vigilanza. Questo binario unico non è più binario l’unico di sviluppo della Ue » .

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IMAGOECONO­MICA Associazio­ne bancaria italiana. Il presidente Antonio Patuelli

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