Il Sole 24 Ore

Il Bund torna all’ 1% in attesa della Fed

Mercati. Oggi la banca centrale Usa alzerà i tassi di mezzo punto Attese nei prossimi giorni strette monetarie in molte parti del mondo

- Morya Longo

Era giugno 2015. Il rendimento dei Bund tedeschi decennali scendeva sotto la soglia dell’ 1%, per non farci più ritorno. Fino a ieri: in vista della grande stagione delle strette monetarie globali, il rendimento del Bund decennale è infatti risalito per qualche momento all’ 1%. Alla fine ha chiuso a 0,97%, ma il tabù dell’ 1% l’ha infranto. È la prima volta dal 2015. Allo stesso tempo il rendimento del BTp decennale ha toccato il 2,85%, massimo da inizio 2019. E negli Stati Uniti il Treasury decennale è tornato al 3% ( massimo dal 2018) prima di scendere al 2,94%. Dopo anni di tassi a zero o negativi, insomma, il mondo è cambiato. La tanto attesa « normalizza­zione » è arrivata. Tutta d’un tratto. La galoppata dei rendimenti non fa altro che riflettere le attese per la stretta monetaria globale in arrivo in questi giorni. Ieri la Banca centrale dell’Australia ha alzato i tassi, oltre le attese degli economisti, portandoli dallo 0,1% allo 0,35%. Oggi sarà la volta della Banca centrale del Brasile ( anche qui ci si aspetta un rialzo dei tassi) e dell’Islanda ( idem). Ma gli occhi sono tutti puntati sulla Federal Reserve, che oggi dovrebbe aumentare il costo del denaro di mezzo punto percentual­e, come non faceva dal 2000. Allo stato attuale il mercato si aspetta tre rialzi dei tassi Usa a tambur battente: mezzo punto oggi, mezzo punto a giugno e un altro mezzo punto a luglio. Una velocità che non si vedeva dal lontano 1982. Ma sul mercato si inizia a ipotizzare anche qualche cosa di più: a giugno il rialzo potrebbe essere addirittur­a di 75 punti base. E non finisce qui. Giovedì sarà la volta delle Banche centrali di Polonia e Gran Bretagna. Anche queste alzeranno i tassi. E la sfilata delle strette continuerà. Fino alla Bce, che potrebbe alzare i tassi già a luglio.

Di fronte a questa svolta globale nella politica monetaria, i rendimenti dei titoli di Stato non potevano che adeguarsi al rialzo. E così stanno facendo. Lo scorso gennaio il Bund decennale tedesco aveva un rendimento negativo (- 0,18%) e il Treasury decennale Usa offriva esattament­e la metà di oggi: 1,51%. Ora il primo tocca l’ 1% e il secondo il 3%. Ad essere penalizzat­i di più, in questa fase, sono però i titoli di Stato italiani: dato che il rialzo dei tassi è un problema maggiore per un Paese super- indebitato come il nostro, lo spread BTp- Bund è salito a 191 punti base: massimo dal giugno 2020. Unica consolazio­ne della giornata: le Borse sono rimbalzate. Milano + 1,61%, Francofort­e + 0,72%, Parigi + 0,79%.

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