Sul Catasto manca l’intesa Trattative per rinviare l’approdo in Aula
Sulla riforma del Catasto si avvicina il redde rationem. Al momento l’accordo ancora non c’è e il rischio che alla fine la delega fiscale arrivi in Aula il 9 maggio senza mandato al relatore con il Governo che pone la fiducia è tutt’altro che improbabile. Dietro le quinte però si continua a lavorare per l’ accordo, se non sul merito almeno sui tempi. Un contributo potrebbe arrivare anche dall’incontro non tanto casuale, ieri a Strasburgo, tra Mario Draghi e il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. Un vis a vis breve durante il quale un passaggio sul Catasto quasi certamente è stato fatto. Oggi si riunisce la Capigruppo della Camera per decidere il calendario dell’Aula. Tocca al Governo far sapere se la scadenza del 9 maggio può essere rinviata. La Commissione Finanze guidata dal renziano Luigi Marattin sulla delega non si riunisce da settimane. Se si dovesse andare in Aula lunedì, Marattin dovrebbe convocare immediatamente i deputati perché è impensabile che si vada direttamente in Aula. Un passaggio che certo non sarebbe indolore visto che nelle pochissime votazioni si è finiti 22 a 23, con tanto di rissa d’appendice. Una sceneggiatura destinata a ripetersi in assenza di un accordo. Anzi, probabilmente gli scontri e le prese di distanza si moltiplicherebbero. Se infatti si andrà in Aula senza intesa a essere messo ai voti sarà il testo base della Delega, quello presentato dal Governo all’inizio dove ad esempio non c’è il cashback caro ai Cinquestelle e la nuova versione della flat tax voluta dalla Lega. A un mese dalle amministrative per i partiti - Lega e Fi ma anche M5s - sarebbe dura da digerire.