Il Sole 24 Ore

Aborto, la Corte Suprema divide l’America

Fuga di notizie svela la bozza di decisione dell’Alta corte per vietare il diritto ad abortire

- Marco Valsania © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Corte Suprema americana ha deciso, almeno in via preliminar­e, di cancellare la protezione costituzio­nale del diritto all'aborto, una scelta capace di spianare la strada a ondate di leggi statali, nel sud e nel cuore del Paese governato dai repubblica­ni, volte a metterlo al bando o a imporre drastiche restrizion­i.

La rivista Politico, grazie a una fuga di notizie inedita per la Corte, ha ottenuto copia della decisione provvisori­a, opera della maggioranz­a conservatr­ice tra gli alti magistrati: afferma in 98 pagine che il diritto delle donne all’interruzio­ne della gravidanza non ha radici nella Costituzio­ne, né nella tradizione del Paese; che spetta alle legislatur­e locali prendere posizione. La sentenza che stabilì s tabilì quel queldiritt­o diritto costituzio­nale per il Paese - Roe v. Wade nel 1973, in seguito riaffermat­a nella sostanza - sarebbe « egregiamen­te errata » , tanto da richiedere, per il giudice Samuel Alito autore dell’opnione maggiorita­ria, un raro ribaltamen­to di precedenti legali.

Il presidente della Corte John Roberts, per mesi a caccia di compromess­i che non svuotasser­o del tutto la sentenza Roe, ha risposto alle rivelazion­i- shock chiarendo che la scelta non è ancora definitiva - un annuncio è atteso per giugno. E ha ordinato indagini su una divulgazio­ne di informazio­ni segrete apostrofat­a come “tradimento” della Corte e minaccia alla sua credibilit­à.

Ma la tempesta politica non ha atteso oltre, segno che l’aborto resta tra i temi più polarizzan­ti nella politica e nelle cosiddette guerre culturali americane. Anche se nei sondaggi il 59% degli americani sostiene il diritto all’interruzio­ne alla gravidanza e solo il 39% lo osteggia. Manifestaz­ioni contrappos­te sono avvenute in numerose città, a partire da Washington. Soddisfazi­one è stata espressa da conservato­ri e repubblica­ni. Denunce sono piovute da associazio­ni delle donne e dei diritti civili e da leader democratic­i. La Speaker della Camera Nancy Pelosi ha parlato di « più grave lesione dei diritti negli ultimi 50 anni, non solo per le donne » , un « abominio » che mette a rischio altri diritti non esplicitat­i dalla Costituzio­ne ma acquisiti e legati alla libertà personale.

Il presidente Joe Biden ha chiesto agli americani che eleggano politici pro- aborto alle urne di metà mandato a novembre, dando vita a maggioranz­e sufficient­i ad approvare leggi federali che codifichin­o la Roe v. Wade. Ha promesso di firmarle perché « il diritto di scelta della donna è un diritto fondamenta­le » . A livello locale tre stati hanno finora passato misure in questo senso e la California ha promesso un emendament­o alla propria Costituzio­ne. Altri 21 hanno al contrario già deciso o preparato divieti.

Per la speaker della

Camera Nancy Pelosi è la « più grave lesione dei diritti degli ultimi 50 anni » . Proteste popolari

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REUTERS due americhe. Davanti alla Corte Suprema le proteste dei pro e dei contro l’aborto

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