Stop a trattative tra Ania e i sindacati degli agenti
È rottura tra Ania, Associazione nazionale delle compagnie, e le organizzazioni sindacali rappresentative degli agenti assicurativi ( Sna, Anapa, Anagina), che si erano sedute a un tavolo, nella primavera del 2019, dopo anni di rapporti molto tesi per la definizione del nuovo Accordo Nazionale Agenti ( Ana): l’ultimo contratto risale al 2003 ed era stato disdettato.
A rendere di fatto impossibile la prosecuzione del dialogo è il muro contro muro registratosi sul tema della titolarità dei dati del cliente, « visto in particolare l'assunto dello Sna di ritenere l’agente sempre e solo titolare “autonomo” del dato –, come spiega un comunicato dell’associazione – . l’Ania ritiene che questa posizione sia in contrasto con la natura stessa del rapporto agenziale e che tale profilo non possa, peraltro, essere regolato in maniera uniforme a livello di accordo nazionale con evidenti ricadute in termini di oneri anche per i singoli agenti. Ciò non esclude che compagnie di assicurazione e agenti possano disciplinare i rapporti in merito alla titolarità del dato, in relazione alle specifiche realtà, come del resto avviene già oggi nell’ambito di accordi aziendali di secondo livello e individuali » . Più soft sul punto la posizione delle altre sigle sindacali che si sono dichiarate disposte a valutare soluzioni adeguatamente flessibili. « Noi siamo per la prosecuzione dell trattativa con l’Ania superando le pregiudiziali del tutto ideologiche sulla titolarità autonoma dei dati che lo Sna ha posto – spiega Vincenzo Cirasola, presidente Anapa –. Posizione che si scontra, peraltro, con il mercato e con gli accordi già sottoscritti dai principali gruppi agenti con le rispettive mandanti. Gli intermediari assicurativi che noi rappresentiamo e, pensiamo, le stesse compagnie hanno bisogno di un nuovo accordo quadro che regoli i loro rapporti. Non si può pensare che moderne relazioni sindacali siano gestite da un'intesa sottoscritta nell'ormai lontano 2003, del tutto avulsa dalla realtà del nostro business » . Pare che anche Anagina ( espressione degli ex agenti Ina oggi in Generali) la pensino nello stesso modo. « Resta, comunque, confermata la disponibilità dell’Ania a valutare in futuro la possibilità di riaprire le trattative qualora cambiassero le condizioni oggi registrate » , spiega Umberto Guidoni, co- direttore di Ania.