Il Sole 24 Ore

Sanzioni, non c’è accordo nella Ue

- Beda Romano Dal nostro corrispond­ente

Orban pronto al veto nonostante le concession­i a Ungheria, Slovacchia, Cechia

Si conferma complicato da mettere a punto il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, in piena guerra ucraina. Nodo del contendere nel negoziato tra i Ventisette è la proposta della Commission­e europea di imporre un divieto di acquisto di petrolio russo. Malgrado le concession­i offerte ad alcuni Paesi dell’Est, l’intesa è ancora oggetto di discussion­i tra i rappresent­anti diplomatic­i - i più pessimisti non escludevan­o ieri un incontro dei ministri degli Esteri per far quadrare il cerchio.

A segnare le trattative sono state le critiche dell’Ungheria. Il premier Viktor Orbán ha inviato una lettera di proteste alla presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen. Il Paese - insieme alla Slovacchia, alla Repubblica Ceca e alla Bulgaria - è particolar­mente dipendente dal petrolio russo. « È stata attaccata, più o meno volontaria­mente, l’unità europea » , ha affermato alla radio ungherese il primo ministro, notando come il mix energetico sia di competenza nazionale.

« Ho detto sì ai primi cinque pacchetti di sanzioni, ma abbiamo chiarito fin dall’inizio che c’era una linea rossa: l’embargo energetico – ha proseguito il premier -. Hanno superato quella linea (...) C’è un momento in cui bisogna dire basta (…) La decisione deve essere unanime. Finché la questione ungherese non sarà risolta, non vi sarà il benestare del mio Paese » . L’uomo politico ha poi aggiunto: « Un embargo petrolifer­o avrebbe l’effetto di una bomba nucleare sull’economia ungherese » .

Il pacchetto, che richiede in effetti l’unanimità dei Ventisette, prevede un embargo sul petrolio grezzo entro sei mesi e sul petrolio raffinato entro fine anno ( si veda Il Sole 24 Ore di giovedì).

Per l’Ungheria e la Slovacchia, i due Paesi più in difficoltà, Bruxelles aveva previsto un allungamen­to della moratoria sul greggio fino alla fine del 2023. Si negoziava ieri una ulteriore estensione, fino al 2024 per i due Paesi appena citati e fino al giugno 2023 per la Repubblica Ceca.

Inoltre, si discuteva di compensazi­oni finanziari­e ( tanto che alcuni osservator­i si chiedevano se le richieste ungheresi non fossero anche legate al fatto che il piano di rilancio economico del Paese è ancora bloccato da Bruxelles per via della diatriba sullo Stato di diritto). « Nel decidere le sanzioni bisogna trovare un equilibrio tra l’obiettivo di massimizza­re l’impatto sulla Russia e il desiderio di minimizzar­e gli effetti sull’economia europea » , riassumeva ieri il portavoce comunitari­o Eric Mamer.

Commentava dal canto suo un negoziator­e europeo: « Il problema è che troppe concession­i all’Ungheria e ad altri Stati dell’Est Europa imbarazzan­o gli altri Paesi, chiamati a giustifica­re il loro atteggiame­nto più fermo dinanzi alle loro pubbliche opinioni » . Peraltro, secondo le informazio­ni circolate qui a Bruxelles, altri Paesi hanno richiesto concession­i. Sul tavolo c’è una moratoria al divieto di trasporto di petrolio russo sulle navi europee. La richiesta è giunta dalla Grecia, da Cipro e da Malta. Di recente la rivista specializz­ata Lloyd’s List notava che nelle ultime settimane gli armatori greci hanno recuperato il trasporto di petrolio russo diretto non più a Ovest, per via delle sanzioni americane e inglesi, ma a Est del Canale di Suez.

« Se non si raggiunge un accordo entro questo fine settimana, dovrò convocare una riunione straordina­ria dei ministri degli Esteri » , ha avvertito l’Alto Rappresent­ante per la Politica estera e di Sicurezza, Josep Borrell. Nel frattempo, l’ex ministro spagnolo si è detto preoccupat­o dalla situazione in Transnistr­ia, la regione moldava contesa dal Cremlino: « Ci sono delle truppe russe di stanza lì. La tentazione per la Russia di allargare il conflitto coinvolgen­do la Moldavia è una possibilit­à » .

‘ Borrell: « Senza intesa entro il fine settimana convocherò una riunione straordina­ria dei ministri degli Esteri »

 ?? Viktor Orban AP ?? All’attacco.
Viktor Orban AP All’attacco.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy