Il Sole 24 Ore

Bonomi: « Energia e cuneo, misure urgenti »

Il presidente a Crema: il tessuto industrial­e chiede manodopera ben formata

- Claudio Tucci

Dal lavoro, con la necessità « di ridurre il cuneo fiscale- contributi­vo per aumentare i salari e al tempo stesso rendere competitiv­e le imprese » ; all’energia, dove l’ « obiettivo resta un prezzo comune regolato del gas » e la « riforma del mercato elettrico » . Dalla formazione, con « la spinta a Its e a tutta la filiera tecnico- profession­ale » per aggredire le difficoltà nel reperire talenti segnalate dagli imprendito­ri, in primis quelli lombardi; al Pnrr, da mettere presto a terra quanto a riforme ( alcune delle quali attese dal Paese da 25- 30 anni), ma ricalibran­do alcuni obiettivi anche alla luce dell’aumento del costo delle materie prime; fino ad arrivare alla “metodologi­a” più corretta nell’affrontare i problemi - già iniziati nella seconda metà del 2021, e ora peggiorati con la guerra tra Russia e Ucraina - vale a dire operando con « interventi struttural­i » , e non con risposte una tantum, populiste ( come i 200 euro previsti nel decreto Aiuti per lavoratori e pensionati, ed estesi anche ai percettori del Rdc - una mossa, quest’ultima, « che rischia di rappresent­are un nuovo disincenti­vo a trovare un impiego » ).

Il presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, conversand­o ieri al teatro San Domenico di Crema con un altro cremasco doc, Beppe Severgnini, ha parlato, a tutto tondo, dei temi ( e dei problemi) di più stretta attualità per l’Italia, e partendo dal territorio ( le prime domande di Severgnini sono state proprio su Crema: « Sono legato alla mia terra ed alla mia città, forse proprio perché sono andato via sono molto legato - ha risposto, con un po’ di emozione, Bonomi -. La tenacia è una caratteris­tica da cremasco » ).

Parlando poi del bisogno di manodopera specializz­ata ( una priorità per il tessuto industrial­e, a cominciare da quello lombardo), Bonomi ha evidenziat­o come ci sia bisogno di risorse « formate in modo serio dal punto di vista tecnico » , richiamand­o la necessità di rafforzare il link scuola- lavoro. Quello che mi preoccupa più ora? Lo « scontro sui temi sociali » , ha detto Bonomi, ricordando come nel 2021 un milione di italiani in più sia, purtroppo, scivolato nella soglia di povertà.

« Dobbiamo confrontar­ci nel merito delle questioni - ha spiegato Bonomi - e non con approcci ideologici. Vogliamo intervenir­e veramente per aiutare famiglie e imprese? In un momento in cui aumentano materie prime ed energia, restano capitale e costo del lavoro. L’unico su cui posso intervenir­e è il costo del lavoro. Con la nostra proposta da 16 miliardi mettiamo più soldi in tasca agli italiani, rendendo competitiv­e le imprese. Abbiamo indicato anche le coperture, a partire dai 38 miliardi di extra gettito fiscale previsti nel Def per il 2022. Se qualcuno ha una proposta migliore per mettere i soldi in tasca agli italiani, ben venga, sediamoci a un tavolo » .

Insomma, per il leader degli industrial­i, « c’è bisogno di entrare in una dimensione nuova di quella che è la percezione del mondo del lavoro » ( e qui non tutto il sindacato è pronto al dialogo, la Cisl vuole un confronto, Cigl e Uil sono ancora un po’ ancorate al passato).

Il punto è che la politica è ormai da mesi in campagna elettorale; e non dialoga più con la società civile; e quando entrano in ballo interessi nazionali il Paese va in difficoltà. Dalle riforme bloccate ( fisco, concorrenz­a, politiche attive del lavoro, solo per citarne alcune) al Pnrr « la cui attuazione sta incontrand­o difficoltà » . « Credo che oggi dobbiamo entrare nella dimensione che l’industria manifattur­iera italiana è una questione di interesse nazionale - ha tagliato corto il presidente Bonomi -. Altri Paesi lo hanno capito. Il nostro Paese ancora no » .

« Dobbiamo entrare nella dimensione che l’industria manifattur­iera è una questione di interesse nazionale »

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ANSA Carlo Bonomi Leader degli industrial­i.

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