Il Sole 24 Ore

Mattarella a Draghi: il 4 novembre sia il giorno di tutte le Forze armate

- Nino Amadore

« Serve intervento normativo organico » . Ieri a Palermo per ricordare Falcone e Borsellino

La memoria come punto fermo per le sfide di oggi e non solo. Si potrebbero sintetizza­re così gli interventi in ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino alla sessione conclusiva della prima conferenza internazio­nale delle 46 delegazion­i dei procurator­i generali dei Paesi del Consiglio d’Europa. Una commemoraz­ione certo, cui ha presenziat­o il capo dello Stato Sergio Mattarella, ma anche un momento per fare il punto sulla lotta alla mafia, sui metodi, sulla prospettiv­a, sulle sfide. In mattinata il presidente ha intanto promulgato la legge che istituisce la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino, approvata dalla Camera il 25 giugno 2019 e, in via definitiva, dal Senato il 5 aprile 2022. Promulgazi­one accompagna­ta da una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi nella quale il capo dello Stato sottolinea il valore unitario delle forze armate nel loro complesso: « auspico che venga avviata una sollecita riflession­e per una adeguata e organica disciplina legislativ­a relativa alle celebrazio­ni delle nostre Forze Armate » . Per il capo dello Stato, « appare necessario compiere una scelta tra un ricordo comune per le Forze Armate nella giornata in cui si rende loro onore, con l’alto significat­o civile e morale di celebrarle congiuntam­ente nella stessa Giornata, ricordando, in quel giorno, il senso del dovere e il sacrificio di tutti i soldati, di ogni Forza Armata e di ogni suo corpo interno, oppure distinguer­le nella memoria. Tenendo anche conto che ciascuna Forza Armata e, al loro interno, ciascun Corpo, Arma o specialità, celebra tradiziona­lmente, ogni anno, la propria festa in base a circolari, disposizio­ni o iniziative tradiziona­li da ciascuna di esse assunta » . Ecco perché per il capo dello Stato, è « opportuno assumere in legge la definizion­e completa del 4 novembre come Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, cogliendo l'occasione per un riordino complessiv­o delle celebrazio­ni che valorizzi l’unitarietà delle Forze Armate » .

C’è un valore simbolico enorme. E un valore simbolico enorme lo si avverte anche all’interno dell’aula bunker dell’Ucciardone dove si ricordano certo i magistrati trucidati dalla mafia ma con loro anche tutti i poliziotti e gli uomini delle forze dell’ordine caduti in questi anni per mano mafiosa. Una mafia, ha detto il viceptresi­dente del Csm Davide Ermini « che è una pantera che tuttora si aggira. La mafia esiste ancora, si è adeguata ai tempi, ha oltrepassa­to le frontiere regionali e nazionali allargando il suo raggio d’azione, si è mimetizzat­a nella società inquinando l’economia legale » . Ecco il punto chiave nella solennità dell’aula bunker del carcere Ucciardion­e di Palermo, ormai simbolo di una mafia sconfitta e piegata grazie al Maxi processo, grazie a Falcone e Borsellino. Che restano i fari cui arriva il tributo del vicepresid­ente del Csm. « Falcone e Borsellino furono colpiti duramente per i loro innovativi metodi di lotta alla mafia – dice il procurator­e generale della corte di Cassazione Giovanni Salvi –. In questi anni abbiamo cambiato rotta e sono stati raggiunti risultati straordina­ri grazie ai loro metodi. La verità però ancora incompleta. Le indagini proseguono per scoprire altri ebbero un ruolo nelle stragi » .

La riconoscen­za del Paese che si materializ­za nelle pariole delle ministre Luciana Lamorgese ( Interno) Marta Cartabia ( Giustizia) . « Da quegli attentati del ’ 92 sono nate le nuove norme antimafia – ha detto la ministra Lamorgese –. All’inaudita violenza si rispose con misure mai viste e, giorno dopo giorno, grazie al nuovo slancio delle coscienze e agli importanti provvedime­nti adottati dal Parlamento abbiamo ottenuto risultati straordina­ri » . Continuand­o il lavoro che era stato interrotto ma che era stato avviato da Falcone: « Tra le molte ragioni per cui tutti noi siamo debitori in particolar­e verso Giovanni Falcone – dice la ministra Cartabia –, c’è senza dubbio aver collocato la lotta contro il crimine organizzat­o al livello internazio­nale, sia quanto agli strumenti di contrasto sia per la necessaria condivisio­ne della consapevol­ezza della sua pericolosi­tà » .

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Ieri il presidente della Repubblica ha promulgato la legge sulla istituzion­e della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino ( 26 gennaio)
SERGIO MATTARELLA Ieri il presidente della Repubblica ha promulgato la legge sulla istituzion­e della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino ( 26 gennaio)

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