Il Sole 24 Ore

Lega e Fi non lasciano la bandiera presidenzi­alista a Meloni, pronte a votare sì

- — B. F.

Giorgia Meloni per ora non ha dato conferme. Sull’agenda della leader di Fratelli d’Italia non calendariz­zato il vertice con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Le tensioni nel Centrodest­ra restano forti Ma qualcosa si sta muovendo. L’accordo raggiunto a Palermo sulla candidatur­a di Roberto Lagalla, ora sostenuto anche da Lega e Forza Italia certamente elimina dal tavolo un ostacolo di non poco conto. E martedì alla Camera potrebbe arrivare un ulteriore contributo al riavvicina­mento. Il 10 maggio è infatti calendariz­zata nell’Aula di Montecitor­io la riforma costituzio­nale per l’elezione diretta del Capo dello Stato. È il presidenzi­alismo da sempre bandiera di Giorgia Meloni, che è infatti anche la prima firmataria della proposta che ha ribattezza­to come « la madre di tutte le riforme » . Una bandiera che potrebbe rimettere assieme i cocci del centrodest­ra visto che già in Commission­e Lega e Forza Italia hanno votato con Fdi sia pure con qualche assenza di troppo per la quale Meloni aveva denunciato « giochi di Palazzo » . Ora in Aula c’è l’occasione martedì per recuperare. Anche se tutti - Meloni compresa - sanno bene che questa riforma al momento non ha alcuna possibilit­à di andare avanti visto che il centrodest­ra non è autosuffic­iente. Resta da vedere però se questo riavvicina­mento parlamenta­re avrà seguito anche fuori. I rapporti tra Salvini e Meloni sono al momento inesistent­i. Il leader della Lega non ha affatto gradito la kermesse di Fdi a Milano e soprattutt­o il trattament­o riservatog­li ( « mi hanno dato dell’imbucato » ) e mentre rivendica il successo per l’accordo con Draghi sulla riforma del Catasto, a Roma ( cioè a casa di Meloni) inaugura la conferenza programmat­ica del Carroccio: la campagna elettorale è cominciata.

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