Dal voto locale lo schiaffo degli elettori a Boris Johnson
A Londra i conservatori per la prima volta perdono il controllo di Westminster
Boris Johnson avrà bisogno di tutta la sua forza di persuasione per restare in sella. Il premier britannico ieri ha minimizzato l’impatto delle elezioni amministrative in Inghilterra, attribuendo i risultati negativi per i conservatori alle « scosse di assestamento post- Covid » .
Le centinaia di consiglieri Tory che hanno perso il seggio però non hanno dubbi: la responsabilità è di Johnson. In molti lo hanno dichiarato apertamente, dimostrando che si è ormai sgretolata la fedeltà al leader che nel 2019 li aveva portati a conquistare la maggioranza
assoluta in Parlamento.
Le perdite dei conservatori sono state brucianti, anche se simboliche. Per la prima volta hanno dovuto cedere al Labour il controllo di Westminster, il quartiere con il Parlamento, Downing Street e Mayfair. Era rimasto saldamente Tory anche all’epoca di Tony Blair, quando i laburisti vincevano tutto.
È un « risultato epocale » , secondo Tony Travers, docente di politica alla London School of Economics: « Sembrava impossibile che Westminster potesse cambiare bandiera, e questo avrà un impatto devastante sulla psiche Tory » . I laburisti ormai hanno il dominio incontrastato di Londra, che ha perdonato a Johnson di averla trascinata fuori dalla Ue.
A pesare su Johnson è stato soprattutto il “partygate”, lo scandalo sulle feste illecite a Downing Street durante il lockdown, e il sospetto che abbia mentito al Parlamento negando ripetutamente ogni sua partecipazione agli incontri.
In Inghilterra i laburisti hanno vinto oltre duemila seggi, più del doppio dei Tories. Proiettando i risultati delle amministrative su scala politica nazionale, i Conservatori sarebbero al 30% e il Labour primo partito al 35%.