Siderurgia, confronto aperto tra distributori ed ex Ilva sui listini
Assofermet ha contestato i ritocchi; l’azienda replica: « Siamo sotto la media »
Assofermet in pressing sull’ex Ilva per il nuovo listino, che l’azienda ritiene giustificato dal caro- energia e in linea con il mercato. L’adeguamento di prezzo per i prodotti deciso da Acciaierie d’Italia non va già agli associati di Assofermet, che stigmatizzano, in particolare, il meccanismo retroattivo delle modifiche ai prezzi. E per questa ragione i distributori e i commercianti hanno chiesto un incontro urgente con l’amministratore delegato Lucia Morselli, scrivendo anche al ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. La decisione del produttore siderurgico con sede a Taranto, partecipato da ArcelorMittal e dallo Stato italiano attraverso Invitalia, risale all’ 11 marzo. In quella data, spiega Assofermet, diversi associati hanno ricevuto una lettera relativa alla revisione dei prezzi di vendita. Una scelta non inaspettata, visto l’incremento continuo dei costi dei fattori produttivi nelle ultime settimane, in particolare quello dell’energia. Ma la proposta è giudicata « irricevibile » da Assofermet. « La comunicazione - spiega l’associazione - informa che gli aumenti del prezzo dell’energia degli ultimi mesi comporteranno non solo l’immediato adeguamento del listino di vendita, ma ricadranno anche sugli ordini in corso, già confermati e contrattualizzati » . Una richiesta che secondo Assofermet « non trova fondamento giuridico o tecnico » . Ad accrescere le preoccupazioni, conclude l’associazione « vi è il forte legame che unisce l’acciaieria tarantina alla distribuzione e prelavorazione nazionale: molti operatori non saranno in grado di assorbire i rincari sui contratti già conclusi e non potranno disporre di molta merce regolarmente acquistata, con pesanti ripercussioni nel mercato a valle » .
Ma l’azienda ribatte di avere « applicato un adeguamento dei prezzi dei prodotti venduti prima dell’ 11 marzo per poter includere, almeno parzialmente, l’incremento dei costi dell’energia nel frattempo intervenuti » . Acciaierie d’Italia sottolinea che « la maggiorazione del prezzo di vendita è stata inferiore a 70 euro per tonnellata, mentre i prezzi di vendita al mercato si sono incrementati nel frattempo di circa euro 400 per tonnellata » . L’azienda prevede inoltre che « nelle prossime settimane verranno completate le spedizioni dei prodotti sui quali sarà ancora necessario apportare la correzione del costo addizionale dell’energia » .