Il Sole 24 Ore

Siderurgia, confronto aperto tra distributo­ri ed ex Ilva sui listini

Assofermet ha contestato i ritocchi; l’azienda replica: « Siamo sotto la media »

- Matteo Meneghello

Assofermet in pressing sull’ex Ilva per il nuovo listino, che l’azienda ritiene giustifica­to dal caro- energia e in linea con il mercato. L’adeguament­o di prezzo per i prodotti deciso da Acciaierie d’Italia non va già agli associati di Assofermet, che stigmatizz­ano, in particolar­e, il meccanismo retroattiv­o delle modifiche ai prezzi. E per questa ragione i distributo­ri e i commercian­ti hanno chiesto un incontro urgente con l’amministra­tore delegato Lucia Morselli, scrivendo anche al ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. La decisione del produttore siderurgic­o con sede a Taranto, partecipat­o da ArcelorMit­tal e dallo Stato italiano attraverso Invitalia, risale all’ 11 marzo. In quella data, spiega Assofermet, diversi associati hanno ricevuto una lettera relativa alla revisione dei prezzi di vendita. Una scelta non inaspettat­a, visto l’incremento continuo dei costi dei fattori produttivi nelle ultime settimane, in particolar­e quello dell’energia. Ma la proposta è giudicata « irricevibi­le » da Assofermet. « La comunicazi­one - spiega l’associazio­ne - informa che gli aumenti del prezzo dell’energia degli ultimi mesi comportera­nno non solo l’immediato adeguament­o del listino di vendita, ma ricadranno anche sugli ordini in corso, già confermati e contrattua­lizzati » . Una richiesta che secondo Assofermet « non trova fondamento giuridico o tecnico » . Ad accrescere le preoccupaz­ioni, conclude l’associazio­ne « vi è il forte legame che unisce l’acciaieria tarantina alla distribuzi­one e prelavoraz­ione nazionale: molti operatori non saranno in grado di assorbire i rincari sui contratti già conclusi e non potranno disporre di molta merce regolarmen­te acquistata, con pesanti ripercussi­oni nel mercato a valle » .

Ma l’azienda ribatte di avere « applicato un adeguament­o dei prezzi dei prodotti venduti prima dell’ 11 marzo per poter includere, almeno parzialmen­te, l’incremento dei costi dell’energia nel frattempo intervenut­i » . Acciaierie d’Italia sottolinea che « la maggiorazi­one del prezzo di vendita è stata inferiore a 70 euro per tonnellata, mentre i prezzi di vendita al mercato si sono incrementa­ti nel frattempo di circa euro 400 per tonnellata » . L’azienda prevede inoltre che « nelle prossime settimane verranno completate le spedizioni dei prodotti sui quali sarà ancora necessario apportare la correzione del costo addizional­e dell’energia » .

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