Accordo tra Leonardo e Telespazio, via ai droni nei corridoi aerei civili
Il valore del business stimato intorno ai 100 milioni; ieri la presentazione a Grottaglie
Una rete satellitare consente ai mezzi di potere operare nel sistema del traffico aereo
Avanza il progetto di Leonardo e Telespazio volto ad inserire i droni di grandi dimensioni, con peso al decollo superiore ai 150 chili, all’interno di uno spazio aereo non dedicato, facendoli cioè convivere in sicurezza con altri velivoli mentre svolgono i loro compiti: consegnare strumenti, anche medicali, monitorare infrastrutture e svolgere altri servizi. Un’evoluzione che si inserisce in un mercato promettente, considerato che lo scorso anno, nonostante l’impatto della pandemia, il valore di mercato per i droni professionali è stato vicino ai 100 milioni di euro e nel 2022 è stimato in crescita grazie all’effetto recupero. Nell’aeroporto di Grottaglie ( Taranto), ieri Leonardo e Telespazio hanno effettuato un test con l’impiego di AWSolo nell’ambito del progetto Urano. Quest’ultimo, finanziato dall’Agenzia spaziale italiana, vede il supporto tecnico di Enav e impegnati Telespazio ( controllata da Leonardo, in maggioranza, e Thales) e la stessa Leonardo. « Il progetto su spazi aerei aperti è partito poco meno di due anni fa. La sperimentazione, invece, risale a tempi precedenti ma adesso con i risultati ottenuti sul piano tecnico, spiegano Leonardo e Telespazio, « è stato fatto un passo ulteriore anche per la regolamentazione dell’unità dello spazio aereo. Abbiamo dimostrato a Grottaglie la parte tecnologica - dice Marco Brancati, responsabile Innovation and Technological Governance di Telespazio - mentre la parte regolamentare è condizionata da un percorso. Segue cioè le linee di indirizzo europeo ed Enac è stata tra le prime entità, tra le varie nazioni europee, a dare impulso e a sostenere l’iniziativa » . « Le competenze maturate da Leonardo nel controllo del traffico aereo, unite alle nostre capacità di progettare e sviluppare sistemi a pilotaggio remoto, ci consentono di portare un altissimo livello di tecnologia e d’innovazione nel progetto Urano » sostiene Laurent Sissmann, senior vice president Unmanned Systems Leonardo. « Con i nostri sistemi, che stanno evolvendo grazie all’introduzione di nuove tecnologie abilitanti quali Intelligenza Artificiale e Big Data, siamo in grado di progettare nuove soluzioni per rispondere alle sfide legate all’integrazione dei droni nello spazio aereo civile » , aggiunge Sissmann. Nel test a Grottaglie si è fatto riferimento alla navigazione satellitare. Che è di estrema importanza per integrare i droni nello spazio aereo aperto. Si ottengono infatti un maggior rigore nella determinazione della posizione degli stessi droni e migliori procedure di controllo dei voli. I sistemi GNSS usati sono GPS, EGNOS e Galileo. Quale è la ricaduta finale di tutto questo? La consegna di beni, il monitoraggio di infrastrutture alle quali ci si può avvicinare con i droni senza l’intervento umano, la fornitura di beni medicali in una situazione di emergenza, i servizi innovativi. Circa la messa a regime del sistema, bisogna aspettare la definizione della parte delle regole che deve andare insieme a quella tecnologica. Per Brancati, « i risultati ottenuti dai test, hanno evidenziato il valore delle prestazioni del prototipo dimostratore sia nella configurazione con l’uso di GPS/ EGNOS che in quella con Galileo.
I risultati mostrano come l’uso delle costellazioni, nella configurazione multi- costellazione, incrementi le performance, assicurando un livello di safety e in linea con i requisiti di missione e di operatività » . Infine per Roberto Formaro, direttore Programmi dell’ASI, « dall’implementazione della navigazione satellitare, si ricavano benefici in termini di aumento della capacità di traffico, incremento della sicurezza e dell’accuratezza della navigazione » .