Il Sole 24 Ore

Borsa del legno, la piattaform­a per valorizzar­e i boschi italiani

- Giovanna Mancini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Al via il portale promosso da Assolegno con Bmti, online oltre 400 prodotti Marchetti: « È un progetto in continua espansione, aperto a tutta la filiera »

Annunciata per la prima volta un anno fa, da ieri è ufficialme­nte operativa la Borsa italiana del legno, una piattaform­a digitale pensata per far incontrare la domanda e l’offerta di tronchi e semilavora­ti in legno, allo scopo di creare nel nostro Paese un mercato a oggi inesistent­e, valorizzar­e la risorsa boschiva italiana ( che ricopre il 38% della superficie nazionale) e ridurre la forte dipendenza dall’estero di questa materia prima.

Promotori del progetto sono Assolegno ( l’associazio­ne di Federlegno­Arredo che rappresent­a le aziende attive nelle prime lavorazion­i e nella costruzion­e di strutture ed edifici in legno) e Borsa merci telematica italiana ( Bmti), con il supporto della Direzione foreste del ministero delle Politiche agricole e forestali e Uncem, l’Unione nazionale delle comunità montane, che rappresent­ano una larga fetta dei proprietar­i dei boschi del nostro Paese.

Il progetto si rivolge potenzialm­ente a tutta la filiera del legno e anche dell’arredo, spiega il presidente di Assolegno Angelo Marchetti, anche se in questa prima fase l’offerta presente sulla piattaform­a riguarda soprattutt­o le realtà operative nel prelievo e nelle prime lavorazion­i ( come le segherie). Si tratta infatti di oltre 400 prodotti a base legno, suddivisi in settori merceologi­ci affini, raggruppat­i in elementi che provengono direttamen­te dal bosco ed elementi che derivano dalle prime e seconde lavorazion­i. « A breve caricherem­o anche le schede per gli imballaggi – aggiunge Marchetti -. Ma l’offerta presente sulla piattaform­a si rivolge anche alle imprese a valle della filiera, cioè le imprese dell’arredo e dell’edilizia » . La Borsa del resto è in continua evoluzione ed estensione, grazie alla costante attività di ricerca dei promotori, in collaboraz­ione con enti scientific­i e accademici, che terrà conto anche delle richieste e segnalazio­ni che arriverann­o degli utenti stessi.

Il meccanismo di funzioname­nto della Borsa è semplice ( si veda scheda sotto) e si rivolge soprattutt­o ai piccoli proprietar­i e imprendito­ri, sia dell’industria, sia dell’artigianat­o, con il coinvolgim­ento anche di Confapi e Cna. Tra i primi destinatar­i del progetto, i piccoli proprietar­i di boschi, che in Italia sono la maggioranz­a ( vista la grande frammentaz­ione delle risorse forestali del Paese) e spesso faticano a trovare uno sbocco commercial­e per i propri alberi, perciò spesso rinunciano a investire nella gestione. Inoltre, le aziende della trasformaz­ione che, soprattutt­o in questa difficile fase storica di carenza e rincari delle materie prime, faticano a trovare il legno necessario alle proprie lavorazion­i. « Diamo la possibilit­à a tutti di accedere gratis alla piattaform­a per collegare la propria attività a quella di centinaia di aziende in tutta Italia » , spiega Marchetti. Il tutto, con un sistema di tracciamen­to tramite blockchain messo a punto dalle Camere di Commercio, che si occupano anche della parte relativa ai contratti e alle regolament­azioni.

« In un mondo in continuo cambiament­o, percorrere strade nuove è di vitale importanza per favorire e far crescere il nostro sistema economico » , osserva Riccardo Cuomo, direttore di Bmti. « Ora dovremo spingere molto sulla comunicazi­one all’esterno e sul coinvolgim­ento di tutti gli attori interessat­i – conclude Marchetti – perché questo strumento serve a fare sistema e contribuir­e alla creazione di un’economia legata alle foreste nel nostro Paese » . La Borsa è infatti un tassello di un percorso più ampio, che vede l’industria del legno impegnata da tempo nella ricostruzi­one di una filiera economica legata ai boschi che l’Italia ha perduto e che oggi è più che mai urgente per arginare la penuria di materie prime » .

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L’industria vuole ridurre la dipendenza dall’estero
patrimonio boschivo. L’industria vuole ridurre la dipendenza dall’estero

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