Il sostegno ai Comuni parte da minori e servizi sociali
Rimborso da 100 euro al giorno per gli under 18
Quaranta milioni per finanziare i servizi sociali dei Comuni e 58,5 per sostenere i costi dell’accoglienza dei minori non accompagnati, con un rimborso da 100 euro al giorno per ciascun minore assistito. Sono i due interventi con i quali il decreto Aiuti, varato definitivamente dal Governo il 5 maggio, punta a sostenere l’azione degli enti locali impegnati nel soccorso agli sfollati ucraini.
Per le Regioni e per le Province autonome di Trento e Bolzano il decreto aumenta le risorse destinate all’assistenza sanitaria dei profughi, portandole a 182 milioni.
« I 40 milioni stanziati per i Comuni - spiega Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato dell’Anci per l’immigrazione - sono un primo riconoscimento della necessità di potenziare i servizi sociali dei Comuni per far fronte alla crisi ucraina, e di questo siamo soddisfatti. Anche il rimborso da 100 euro al giorno per i minori non accompagnati - continua Biffoni - è molto positivo, soprattutto se pensiamo che per i minori stranieri non accompagnati accolti tramite affido familiare o nelle strutture autorizzate o accreditate lo Stato riconosce normalmente ai Comuni un contributo giornaliero di 45 euro » .
Le città più esposte
Sono 109mila i cittadini ucraini arrivati in Italia dal 24 febbraio, data di inizio dell’invasione russa, e il flusso degli arrivi sembra essersi stabilizzato negli ultimi giorni a circa mille nuovi ingressi quotidiani ( erano 4- 5mila nei giorni immediatamente successivi allo scoppio del conflitto).
Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
A Roma sono arrivate almeno 16mila persone: è la stima dell’Assessorato alle politiche sociali, basata sul numero dei codici Stp ( straniero temporaneamente presente) rilasciati per accedere alle prestazioni sanitarie essenziali. Circa 10mila persone hanno già chiesto in Questura la protezione temporanea Ue in base alla direttiva 55/ 2001/ Ce. Per la maggior parte, gli sfollati hanno trovato una sistemazione presso le famiglie, italiane o ucraine: sono 2.600 nel Lazio i cittadini ucraini ospitati ancora in albergo, 1.600 nella sola città di Roma. Progressivamente, saranno trasferiti nel Sai, il sistema di accoglienza e integrazione.
« I fondi per i Comuni - fanno sapere i tecnici dell’Assessorato alle politiche sociali della Capitale, guidato da Barbara Funari - sono necessari anche per gestire la stabilizzazione delle persone arrivate dall’Ucraina, che continueranno a frequentare la scuola, a essere seguite dagli assistenti sociali, dagli interpreti, dalle altre figure professionali che si occupano dell’accoglienza. Spesso si tratta di persone fragili, pazienti oncologici, dializzati. In un albergo di Roma - aggiungono- sono ospitate 67 persone non udenti. Tutto questo avrà un impatto sia sulle liste di attesa, sia sui servizi da erogare » .
Prevale la sistemazione in famiglia anche a Milano. « Stimiamo che siano arrivate oltre 8mila persone di cui 455 minori » , dice l’assessore al Welfare e alla salute del capoluogo lombardo Lamberto Bertolè. « Solo il 10% - continua - è ospitato in strutture pubbliche ma dobbiamo occuparci dell’inserimento scolastico, sociale e lavorativo di tutti. È evidente che le risorse sono necessarie. Per quanto riguarda i minori non accompagnati – aggiunge Bertolè – quelli ucraini sono molto pochi mentre a Milano ce ne sono 950 che arrivano da altri Paesi: i fondi ci servirebbero soprattutto per loro » .
A Bologna sono arrivati finora 4mila cittadini ucraini, 1.190 sono minori. « Abbiamo una grande disponibilità di posti tra Cas ( centri di accoglienza straordinaria) e Sai - spiega l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo - e un progetto strutturato di accoglienza tramite le famiglie. Speriamo però che arrivino a breve le risorse per sostenere l’accoglienza familiare: 440 nuclei che ospitano sfollati si sono già rivolti ai servizi sociali per avere un supporto. Per ora - aggiunge - li stiamo sostenendo tramite le donazioni » . Per accedere al contributo di sostentamento da 300 euro al mese destinato agli ucraini è necessario aver prima fatto domanda in Questura della protezione temporanea. « A Bologna - spiega ancora l’assessore - su 4mila ucraini arrivati, solo 500 sono riusciti a richiederla, dati i tempi della Questura » .
In Campania sono arrivati 25mila profughi, fa sapere l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese. « In stretta collaborazione con Asl, Regione, Prefettura e Protezione civile - spiega - il Comune ha collocato 302 nuclei familiari, circa un migliaio di persone » .
Risorse necessarie per garantire assistenza, mediazione linguistica e inserimento sociale