L’istituto per artigiani del futuro: laboratori e aule digitali nel borgo
In un borgo, la scuola per gli artigiani del futuro. Una fucina per la formazione professionale delle maestranze locali, intesa come spazio di apprendimento e sperimentazione, dove i ragazzi possono acquisire conoscenze e tecniche relative a tutto il ciclo produttivo, dall’ideazione del prodotto fino alla sua realizzazione. La sede dell’Ipsia “Renzo Frau” sarà costruita in 330 giorni nel centro medioevale di San Ginesio ( Macerata), grazie a un investimento di 7,4 milioni ( di cui 840mila della Andrea Bocelli Foundation). In campo per la progettazione lo studio romano Alvisi Kirimoto con lo studio tecnico dell’ingegner Paolo Bianchi. L’iniziativa rientra nella ricostruzione post sisma del Centro Italia e segue la realizzazione di altri interventi analoghi promossi dalla stessa Fondazione, tra cui l’Accademia della Musica di Camerino sempre a firma Alvisi Kirimoto.
Una scuola per oltre un centinaio di studenti. Un’architettura dalle linee essenziali che si articola in tre volumi giustapposti: le “scatole” della scienza, ciascuna dedicata a una funzione differente ( la didattica, con laboratori al piano terra e aule al piano superiore, la palestra, e gli spogliatoi). « Una cesura netta, simile a un taglio che fende tutta la facciata - racconta Massimo Alvisi - distingue il piano terra, uniforme e materico, saldamente ancorato al terreno, dal piano superiore, leggero e impalpabile, caratterizzato da un rivestimento di listelli verticali a sezione circolare. Questi si diradano in punti strategici, donando un aspetto etereo alla parte superiore dell’edificio e conferendo dinamismo all’intero volume » . Anche il colore aiuta: il primo piano è bianco, mentre il basamento è rivestito in pietra grigia, in continuità con la pavimentazione esterna e in armonia visiva con gli edifici storici dell’area. Al piano terra, aperture vetrate e modulari scandiscono il prospetto, garantendo la permeabilità tra i laboratori e l’esterno.
Tutti gli spazi aperti, dal piazzale antistante la scuola, alle aree verde circostanti e le terrazze del primo piano, puntano sull’esperienza dell’insegnamento all’aperto. Interno ed esterno dialogano anche grazie al design: al piano terra, oltre all’ampia “Agorà” con il laboratorio della musica e la biblioteca diffusa, troviamo tre grandi laboratori del legno ( con tanto di liuteria dove costruire strumenti musicali), di meccanica e meccatronica, e di elettrotecnica e automazione, dove mettere in pratica gli insegnamenti dell’istituto. Completano la planimetria, l’aula di disegno e una maker room, destinate allo studio e alla prima prototipazione del manufatto finito. Al primo piano ci sono 10 aule ( con lavagne tradizionali e digitali, e pannelli in legno per appendere e presentare i lavori), la sala dei docenti, e il laboratorio di scienze sperimentali. Una scala ( oltre all’ascensore) collega verticalmente l’edificio ed è studiata come elemento di progetto con una gradonata che si sviluppa su più livelli ed è anche luogo per la socialità e platea per eventi.
Il tema del cantiere è protagonista già in fase progettuale: le strutture, infatti, saranno prefabbricate per garantire, oltre alla sicurezza dell’edificio, rapidità d’esecuzione e contenimento dei costi di costruzione.
L’Intervento rientra nella ricostruzione post sisma del 2016 e può contare su un contributo della Bocelli Foundation