Il Sole 24 Ore

Presidenzi­alismo bocciato, ancora tante assenze nel centrodest­ra

- — B. F.

Giorgia Meloni l’aveva ampiamente messa in conto. Per la leader di Fratelli d’Italia la bocciatura ieri alla Camera della riforma costituzio­nale per l’elezione diretta del Capo dello Stato non è stata certo una sorpresa. Ma la battaglia andava fatta, per stanare gli avversari e soprattutt­o amici. Ieri l’attenzione era infatti concentrat­a, più che sui voti, sugli assenti tra le fila del centrodest­ra. Il sostegno al presidenzi­alismo da parte degli alleati - Lega e Forza Italia in testa - era fuori discussion­e. Ma tanto quanto lo era stato due mesi prima in commission­e Affari costituzio­nali, dove l’emendament­o di M5s e Pd per sopprimere la riforma era passato anche grazie all’irreperibi­lità di alcuni esponenti del centrodest­ra. Scorrendo i tabulati della votazione risulta che ieri non hanno partecipat­o al voto 26 deputati della Lega, 16 di Forza Italia, 4 di Coraggio Italia ( e anche 2 di Fdi). Un numero non sufficient­e ( se si consideran­o le assenze giustifica­te) a ribaltare il risultato ( 236 contro 204) nonostante l’astensione dei renziani di Italia viva, che non hanno votato con il centrosini­stra. « Il segnale del voto di oggi sul presidenzi­alismo per il centrodest­ra è stato buono, sulle questioni ci siamo » , è il primo commento di Meloni che non vuole approfondi­re le crepe preferendo puntare l’indice sugli avversari di sempre: « Non hanno neppure voluto discutere, hanno votato un emendament­o soppressiv­o » , ha detto con riferiment­o a Pd e M5s. « Golpisti bianchi » , li ha apostrofat­i il vicepresid­ente della Camera di FdI, Fabio Rampelli, al quale però il dem Emanuele Fiano ha risposto invitandol­o a guardare tra i suoi alleati: « La bocciatura è arrivata per le numerose, ben 42, assenze nel centrodest­ra » .

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