Covid e guerra non frenano il modello Emilia- Romagna
Innovation Days. Un futuro green di competenze condivise e trasferimenti tecnologici: fare squadra per marciare verso una competitività responsabile
Sono le strategie per ricucire tradizione manifatturiera e innovazione digitale e gli investimenti condivisi tra pubblico e privato volti a disegnare un futuro sostenibile incardinato su conoscenza, ricerca e trasferimento tecnologico i pilastri distintivi di Reggio Emilia, che ieri ha ospitato la seconda tappa degli Innovation Days 2022, il roadshow del Sole 24 Ore e Confindustria, organizzato con il contributo di Sistemi Formativi Confindustria e il supporto di 4. Manager. « Il progetto di Digital district e il Parco innovazione Reggiane sono l’esempio della capacità di fare squadra di questo territorio con imprese, università e istituzioni che marciano nella stessa direzione » , sottolinea Fabio Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, aprendo i lavori insieme al direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. « Guardiamo con ottimismo al Pnrr in virtù della grande qualità delle relazioni accademiche, istituzionali, imprenditoriali che questa regione esprime - interviene l’assessore allo Sviluppo economico della Regione EmiliaRomagna, Vincenzo Colla –. Le nuove risorse si innestano sulle misure regionali e daranno slancio ai progetti di ecosistema e allo sviluppo della “Data valley”. Ora dobbiamo attrarre cervelli e competenze per far dialogare economia reale e ricerca » . La tempesta innescata dal conflitto ucraino dopo due anni e mezzo di pandemia sta accelerando, non frenando, i progetti all’insegna del green e del digitale. « Competitività, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale vanno di pari passo nel disegnare le nostre strategie – interviene Alberto Vacchi, presidente e Ad di Ima group, campione della packaging valley emiliana leader nel mondo -. La sensazione è che il mercato sia ancora abbastanza dinamico, le marginalità buone, è più la carenza di componentistica oggi a penalizzarci » . In altri settori ( noleggio a lungo termine) è la cornice normativa a frenare l’innovazione: « Siamo il comparto che più sta contribuendo alla transizione elettrica - evidenzia Alberto Viano, Ad di LeasePlan – ma il decreto incentivi ci esclude dalle agevolazioni, è una distorsione che va corretta. La mobilità elettrica è un orizzonte obbligato, non basta però preoccuparci di azzerare le emissioni quando si viaggia su strada, vanno azzerate anche quando si riempie il serbatoio » . E L’Italia, che sta recuperando il ritardo per numero di ecar vendute ( oggi il 6% del parco auto), resta terzultima in Europa per infrastrutture di ricarica. « È dal 1879 che Officine Maccaferri si occupa di sostenibilità con soluzioni di ingegneria civile e ambientale per proteggere il territorio, dai primi gabbioni ai muri verticali antierosione, e i nostri valori di oggi sono gli stessi di 143 anni fa » , rimarca Lapo Vivarelli Colonna, Ceo dell’azienda bolognese con mezzo miliardo di ricavi in 130 Paesi.