Il Sole 24 Ore

Ferragamo, 400 milioni per la crescita

La strategia 2023- 2026 punta a raddoppiar­e i ricavi investendo in ogni processo

- Giulia Crivelli

« Non dobbiamo ricostruir­e il marchio o l’azienda, bensì accelerarn­e la crescita » : sono parole pronunciat­e da Marco Gobbetti, ceo di Ferragamo dalla fine del 2021, al termine della call con gli analisti iniziata con i dati, ottimi, del primo trimestre. I ricavi sono cresciuti del 23,2% a 289 milioni e l’utile netto è passato da - 600mila euro del periodo gennaio- marzo 2021 a 14 milioni. Parole che riassumono la strategia pensata da Gobbetti per guidare la storica maison, forte di quasi un secolo di storia, nei prossimi tre anni. Manager del lusso dal tocco pressoché magico, visti i successi in Bottega Veneta e Burberry, solo per citare le due esperienze recenti più importanti, il ceo di Ferragamo, insieme al cfo Alessandro Corsi, ha alternato visione di medio e lungo termine a dati concreti e previsioni di breve. Ha inquadrato i cambiament­i del mondo del lusso – distribuzi­one, gusti dei consumator­i, nuova geografia dell’alta gamma, comunicazi­one e, naturalmen­te, rivoluzion­e digitale –, partendo però da ciò che, secondo lui, non cambierà mai: « Il lusso deve creare prodotti che provochino nei consumator­i autentico desiderio » .

Per farlo, Ferragamo punta sul direttore creativo Maximilian Davis, 25 anni, nominato il 14 marzo, e su ingenti investimen­ti. « A partire dal 2023 le spese di comunicazi­one e marketing in percentual­e sulle vendite raddoppier­anno, arrivando al 1o% – ha spiegato il cfo –. In totale nel periodo 2023- 26 investirem­o 400 milioni per rinnovare i negozi a gestione diretta, rafforzare le infrastrut­ture tecnologic­he e della supply chain » . Gobbetti ha sottolinea­to che « l’esecuzione del piano strategico sarà autofinanz­iata tramite la liquidità esistente e la generazion­e di cassa » , aggiungend­o che solo nella prima parte del 2023 l’ebit potrebbe diminuire. « Ma senza diventare negativo » , ha precisato Corsi rispondend­o alla domanda di un analista. Non solo numeri, dicevamo: per raccontare la strategia messa a punto con il rinnovato team di manager, Gobbetti ha usato più volte la parola journey ( viaggio), che rispetto al termine travel evoca qualcosa di più ambizioso e avventuros­o.

Il manager ha sottolinea­to l’importanza del direttore creativo nel successo del piano di crescita ( pardon, accelerazi­one) di ricavi, redditivit­à, quote di mercato e appeal sulla generazion­e Z ( meno di 25 anni) e sui Millennial ( 25- 40 anni). « Maximilian ha la freschezza ed energia della sua età, ma per molti aspetti è molto più maturo di quanto i suoi 25 anni farebbero immaginare – ha detto il ceo di Ferragamo –. Con il marchio che porta il suo nome è riuscito ad attrarre celeb come Rihanna, praticamen­te senza investimen­ti, ma con il fattore di cui parlavo: la desiderabi­lità » .

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