Bankitalia accelera sulla svolta sostenibile: investimenti più mirati
Palazzo Koch ha istituito un Comitato cambiamenti climatici e sostenibilità
Una scelta di fondo: per effettuare gli investimenti “sostenibili” da quest'anno la Banca d’Italia – che ha un portafoglio di proprietà di circa 210 miliardi di euro - esaminerà nei piani delle imprese gli impegni di decarbonizzazione e ai piani di transizione ambientale. Una svolta che è stata annunciata nel primo Rapporto annuale di Via Nazionale sugli investimenti sostenibili e sui rischi finanziari. Bankitalia ha iniziato ad utilizzare i criteri Esg per i propri portafogli ( non di politica monetaria) da tre anni e finora aveva utilizzato solo indicatori storici mentre da quest’anno li integrerà con quelli prospettici. Per dare attuazione a questo impegno e assicurare una gestione unitaria dei temi legati alla sostenibilità tra le varie funzioni dell'istituto palazzo Koch ha istituito un Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità, presieduto da un membro del Direttorio, e in questa fase è il vice direttore generale, Paolo Angelini. Il Comitato si avvale di un Nucleo che coordina e indirizza i lavori dell'Istituto su tutte le tematiche Esg ( investimenti di portafoglio, vigilanza bancaria e finanziaria, ricerca economica, operazioni aziendali).
Il Rapporto pubblicato ieri indica i progressi fatti, soprattutto per il portafoglio azionario, il primo modificato negli per tenere conto dei criteri Esg. Per il portafoglio azionario di via Nazionale ( 16 miliardi di euro), l’impronta carbonica - si legge - è diminuita del 60% rispetto al 2018, l’anno precedente l'avvio della strategia di investimento sostenibile ( Bankitalia, per ovvi motivi non investe in azioni bancarie assicurative e dei servizi finanziari). Inoltre gli investimenti in oro sono esclusi dalla politica di investimento sostenibile. La presenza di titoli di Stato italiani nel portafoglio è giudicata positiva: consente alla Banca di ’ battere’ l’indice benchmark di intensità carbonica. La strategia sostenibile adottata per gli investimenti in azioni e obbligazioni delle imprese combina diverse politiche di investimento: esclusione degli emittenti che non rispettano le convenzioni fondamentali sul lavoro, i trattati internazionali sulle armi ( per esempio chi produce mine antiuomo, ndr) e i produttori di tabacco; preferenza delle imprese che adottano le migliori prassi Esg ( best in class) ei ntegrazione di profili Esg nei modelli finanziari.
Il tema della sostenibilità è di grande interesse per l’intero sistema bancario, dal quale giugno richieste affinchè le modifiche regolamentari che arriveranno per tenere conto dei rischi di sostenibilità siano graduali. Preoccupazioni note ai piani alti di Via Nazionale dove si osserva che nessuna autorità vuole aggiungere requisiti di capitale “a casaccio” ma valutare eventuali rischi finora sottostimati.