Sondrio, utile a 40 milioni Più ricavi ma pesano i costi
In accelerazione margine di interesse (+ 21%) e commissioni nette (+ 8%)
Mentre si prepara al nuovo piano industriale, che sarà presentato verso la fine del prossimo mese, Banca Popolare di Sondrio chiude il trimestre in positivo, con un utile netto di 40,3 milioni di euro. Un risultato apprezzato dal mercato (+ 1,5%) e reso possibile dal forte incremento dei ricavi generati dall’attività bancaria caratteristica, cresciuti del 15,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a 247,7 milioni. Il balzo è soprattutto del margine di interesse (+ 20,8%, a 156,2 milioni) ma a registrare un incremento sono anche le commissioni nette (+ 7,9%), a conferma che la macchina operativa della banca procede spedita, pur facendo ancora prevalentemente affidamento alla tradizionale attività di lending. Nonostante l’accelerazione dei ricavi core, il risultato netto è però del 32% più basso dello scorso anno. Il paradosso si spiega soprattutto guardando ai costi e al trading. Gli oneri operativi sono saliti del 10%: ad aumentare in particolare sono state le spese amministrative, tra cui spiccano oneri per la stabilizzazione del sistema bancario per 30 milioni ( dai 20 del 2021). L’esito è il balzo del cost/ income, che passa dal 54,1% al 66,4%. A pesare, in negativo, è però anche il risultato dell’attività finanziaria, finito in rosso di 16,5 milioni ( rispetto ai + 32 milioni del 2021), in particolare per le minusvalenze registrate sul portafoglio che è stato valutato al fair value.
La banca valtellinese continua a mantenere un elevato livello di solidità patrimoniale ( 15,2% Cet1 fully phased), dotazione che sarà preziosa anche nell’ottica del progressivo derisking. L’incidenza dei crediti deteriorati lordi ( Npe ratio) si attesta al 5,7% dal 5,8% di fine 2021. Nel complesso però aumentano gli accantonamenti: i tassi di copertura sui non performing si posiziona al 56,8% ( dal 55,4% del 31 dicembre 2021), mentre il coverage ratio sulle sofferenza sale al 74,8% dal 73,9%.
Le nuove linee guida operative della banca appena trasformatasi in Spa, come detto, si sapranno tra
qualche settimana. Il ceo Mario Alberto Pedranzini è al lavoro sul dossier con l’obiettivo di individuare « ambiti di irrobustimento e di evoluzione del nostro assetto e dei nostri modi di servire i clienti » . In questo senso, ha sottolineato il manager, questa « riflessione » è « aperta alle istanze dei nostri azionisti che così numerosi hanno partecipato all’assemblea » , messaggio che sembra essere diretto in particolare ai fondi di investimento, con cui la banca ha duellato in occasione dell’assemblea di fine aprile: la vittoria della lista del Cda, intanto, ha visto ieri la sua formale cristallizzazione, con la riconferma di Francesco Venosta a presidente del board.
Banca al lavoro, il piano verrà presentato verso fine giugno Confermata la nomina di Venosta a presidente