Cantieri, sugli extracosti in bilico la norma sui general contractor
Salta l’aumento automatico dei prezzi del 20% anche ai lavori delle multiutilities
Ancora riunioni ieri fra Mef e ministero delle Infrastrutture per mettere a punto definitivamente l’articolo 26 del decreto legge per gli aiuti legati alla guerra in Ucraina: è la norma sulle compensazioni per il 2022 degli extracosti negli appalti di lavori pubblici, una di quelle che ha costretto al rinvio del provvedimento sulla Gazzetta ufficiale, inizialmente previsto per ieri. In particolare, sono saltate nell’articolo due norme nella giornata di giovedì, con il risultato di riaprire la discussione anche fra governo e costruttori. Una delle due norme è quella che consentivano anche ai general contractor l’aumento del 20% dei prezzi. Il problema è che i general contractor non hanno un prezzario e quindi andava esplicitamente citato il caso specifico nella norma.
Questo riferimento esplicito è saltato nella versione di giovedì perché oltre ai contractor cui il governo intende riconoscere gli aumenti ( in particolare quelli delle opere Rfi e Anas) la norma si sarebbe applicata anche ai general contractor di altri settori, in particolare idrico ed energetico, dove invece non ci sarebbe bisogno dell’aumento automatico dei prezzi.
Anche la seconda norma saltata si riferisce al perimetro di applicazione della misura, ma in un caso diverso. Nella norma originaria l’aumento automatico dei prezzari del 20% si applicava ai prezzari regionali e a quelli delle stazioni appaltanti diverse che agiscono sulla base di propri prezzari, con esplicito riferimento a Rfi e Anas. Nell’ultima versione sono rimasti i riferimenti ai prezzari regionali e a quelli di Anas e Rfi, ma non a quelli di altre stazioni appaltanti. In particolare, in questo modo salterebbe l’adeguamento dei prezzari verso l’alto nel mondo delle multiutilities e di altre grandi stazioni appaltanti.
Ieri sera non era ancora chiaro quale sarebbe stata la versione finale del testo.
Il governo vorrebbe riconoscere gli incrementi solo ai contraenti generali di Anas e Rfi, non agli altri