Il Sole 24 Ore

Città Italia alla ricerca della « trama di vita »

Dieci interviste e dieci casi urbani nel volume in edicola e in libreria dal 19 maggio

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« Dobbiamo pensare appunto a chi ha creato le nostre città nel Duecento, Trecento, o nel Settecento. L’ha fatto anche per noi con un’idea di comunità in testa. E noi oggi ci viviamo, e bene. Ecco, non dobbiamo rifarne le mura, che ci sono, dobbiamo ricostruir­e la trama della vita dentro le mura: questo è il punto fondamenta­le. È questo meccanismo che è in crisi. Perché la vita nella città è inquinata dall’individual­ismo, dalla voglia di andarsene dei giovani, dalla digitalizz­azione che troppo spesso è solitudine. Non dobbiamo realizzare delle cattedrali ma concentrar­ci su una nuova dimensione della quotidiani­tà e delle relazioni » . Si parla, ovviamente, della città contempora­nea, della città italiana. A parlarne è Giuseppe De Rita, in una delle risposte che il sociologo presidente del Censis ha dato a Roberto Bernabò, vicedirett­ore del Sole 24 Ore e autore di « Città Italia » , una raccolta di « dieci visioni e dieci città per una nuova Agenda della provincia italiana » : il volume edito dal Sole 24 Ore sarà in vendita dal 19 maggio nelle edicole e in formato ebook, dal 26 nelle librerie.

Le parole di De Rita danno il senso dello scatto che il dibattito sulla città vive in questa fase: rigenerazi­one urbana non è la riqualific­azione urbana degli anni scorsi che attribuiva alla costruzion­e, alla riconversi­one fisica, alla realizzazi­one di spazi ( pubblici o privati) la leva fondamenta­le per la crescita, lo sviluppo urbano. La rigenerazi­one riguarda piuttosto la « trama della vita » nei suoi aspetti sociali, culturali, economici: da lì si parte e l’intervento sulla città fisica - a diverse scale dalla casa al quartiere alla città - diventa strumento di questo processo che punta dritto alle relazioni, anche quando diventano partecipaz­ione, condivisio­ne di un progetto, tentativo di ricostitui­re una comunità. Nel passaggio dalla riqualific­azione alla rigenerazi­one stiamo prendendo atto ( anche i costruttor­i che dovrebbero essere gli ultimi a proporlo e invece hanno capito benissimo) che è andato in crisi un modello di convivenza e che questa crisi si è portata dietro la crisi degli spazi. Non il contrario. Il Covid, nella sua drammatici­tà, ha avuto il pregio di mettere a nudo questo svuotament­o e ha reso evidente l’urgenza di riempire il vuoto.

Anche nelle altre interviste ad Alessandro Rosina, Francesca Bria, Davide Dattoli, Mario Cucinella, Laura Morgagni, Aldo Bonomi, Giuseppina Gualtieri, Francesco Ferrini, Patrizia Asproni, Bernabò non trascura nessuno degli aspetti della crisi e della trasformaz­ione della città: dall’inverno demografic­o all’innovazion­e, dalla partecipaz­ione alla ribellione dei giovani, dal rinnovamen­to dell’abitare alla concrete declinazio­ni della smart city, dalla mobilità sostenibil­e alla riforestaz­ione alla datificati­on. Nel volume anche la scelta di dieci casi urbani, modelli riferiti a città di varie dimensioni. Senza dimenticar­e l’altro tema emergente nel dibattito pubblico, anche politico, quello delle città intermedie.

Nella rigenerazi­one di questa fase post Covid la riorganizz­azione fisica viene dopo la ricerca del senso di comunità

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