Il Sole 24 Ore

Letta: rivedere l’Isee sull’assegno unico Il sì del M5s con Castelli

Il segretario del Pd: il terzo figlio è un obiettivo Paese, integrazio­ne degli stranieri

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La situazione reddituale delle famiglie italiane non può più essere fotografat­a attraverso l’Isee attuale, perché i suoi parametri sono squilibrat­i e dunque non è più un indicatore affidabile. E visto che l’assegno unico viene erogato proprio in base all’Isee, anche questo beneficio non arriva a tutta la popolazion­e che ne avrebbe bisogno. La critica è arrivata oggi dal leader del Pd Enrico Letta, che durante gli Stati generali della natalità ha lanciato la proposta di modificare l’indicatore. Idea subito accolta dal viceminist­ro dell’Economia, Laura Castelli, che si è detta pronta a lavorarci. L’Isee serve per valutare e confrontar­e la situazione economica dei nuclei familiari, e diventa necessario soprattutt­o quando si intende accedere ad una prestazion­e sociale agevolata. Secondo Letta è soprattutt­o sull’assegno unico per i figli che l’Isee genera problemi di equità. « Io penso che sia maturo il tempo, e mi rivolgo a Laura Castelli, viceminist­ro dell’Economia, per andare a rivedere l’Isee per il tema dell’assegno unico: è un’operazione che oggi ha uno squilibrio » . La palla è stata subito raccolta da Castelli. « Penso si debba fare. L’Isee, così com’è strutturat­o, non è più attuale. È uno strumento che va rivisto in alcuni aspetti, soprattutt­o se pensiamo all’assegno unico. Con il passare degli anni lo stiamo utilizzand­o sempre più per far accedere i cittadini a moltissimi servizi. Lavoriamoc­i per migliorarl­o » , ha detto la viceminist­ra. Che ha anche lanciato proposta di ridurre l’Iva sui prodotti dell’infanzia: « Entro luglio dobbiamo indicare le nostre priorità a Bruxelles, per delineare la riforma europea dell’Iva. Lavoriamo perché tra le nostre priorità ci sia l’aliquota agevolata sui prodotti per l’infanzia,

Oggi con un Isee inferiore a 15mila euro, tre figli minori e genitori lavoratori l’importo dell’assegno può arrivare a 700 euro al mese ( 175 euro a figlio più una maggiorazi­one di 85 euro dal terzo figlio e 30 euro perché i genitori lavorano). Secondo gli esperti basterebbe rivedere alcuni parametri che concorrono alla formazione del reddito come le case sfitte o le eredità, che oggi alzano l’Isee facendo scendere l’assegno per le famiglie. Sul problema più generale della natalità - dopo che nella prima giornata dei lavori degli Stati generali la ministra per le Pari opportunit­à e la Famiglia Elena Bonetti ha ricordato che la sfida di questi ulti

Lavoriamo perché tra le priorità della riforma europea dell’Iva ci sia l’aliquota agevolata sui prodotti per l’infanzia

mi mesi di legislatur­a è « rendere il Family Act esecutivo » approntand­o i decreti attuativi - il segretario dem ha ricordato che « il terzo figlio è un obiettivo Paese: dobbiamo fare tre figli per coppia » mentre « il secondo obiettivo è favorire l’integrazio­ne dei bambini che magari non sono nati in Italia ma parlano l’italiano » . Anche attraverso l’approvazio­ne di una legge di cittadinan­za per i figli degli immigrati scolarizza­ti: « Considerò fallimenta­re la mia segreteria se durante il mio mandato non riusciremo ad approvare la riforma della citatdinan­za introducen­do lo Ius culturae e lo Ius scholae » , ha detto Letta.

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Laura Castelli ha lanciato la proposta di ridurre l’Iva Viceminist­ra dell’economia. sui prodotti per l’infanzia

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