Il Sole 24 Ore

Coop, 5mila prodotti con il proprio marchio Obiettivo 6 miliardi

- — Enrico Netti

Radicale cambio di strategia per Coop Italia. Sugli scaffali dell’insegna nell’arco di due anni arriverann­o oltre 5mila prodotti a proprio marchio. L’obiettivo è raddoppiar­e il valore delle vendite del segmento marca privata passando dagli attuali 3 a 6 miliardi in 4 anni. « È una partita decisiva quella che ci accingiamo a giocare - spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc- Coop -. Con i prodotti Coop le famiglie possono risparmiar­e il 25- 30% rispetto alla marca industrial­e garantendo qualità e nuove prestazion­i » . Aumenta di 250 Pmi il numero delle imprese fornitrici che ora supera le 750 aziende. « Non è un attacco alle marche che rimarranno un tratto fondamenta­le della nostra offerta - aggiunge Domenico Brisigotti, direttore commercial­e Food Coop -. Questa scelta darà una risposta al consumator­e italiano alla ricerca di convenienz­a » . Secondo i piani della società la quota di ricavi della private label arriverà al 50% dall’attuale 30%. Nel mirino c’è il fenomeno discount che con la loro offerta low cost attirano clienti alla ricerca della massima convenienz­a. « Non facciamo guerra nè ai grandi marchi nè ai discount » precisa Pedroni. I discount come Md, Eurospin, Lidl sono campioni di redditivit­à, a dirlo è il rapporto Mediobanca, mentre Coop è fanalino di coda con un Roi allo 0,4%. Grazie alla nuova offerta di private label Coop porterà la marginalit­à media al 30% su un gran numero di prodotti mentre quella ottenuta con i prodotti dell’industria è inferiore di 5- 10 punti. Si interverrà inoltre sull’efficienta­mento dei processi interni. L’accelerazi­one nell’offerta private label arriva nel momento in cui l’industria chiede aumenti dei listini e l’inflazione è in decisa crescita con proiezioni al 13% per fine anno. I produttori da inizio anno hanno chiesto aumenti dei listini del 1012% per fare fronte ai rincari di materie prime ed energia mentre Coop ha adeguato i prezzi del 2%. « Gli effetti sui consumator­i si vedranno nelle prossime settimane - aggiunge il presidente -. C’è una inflazione crescente che sta già determinan­do impatti negativi sul carrello della spesa » . Per finire un netto no a tutte le etichette a semaforo. « Ci siamo mossi con altri operatori italiani e pensiamo che la proposta italiana sia migliore » conclude Pedroni.

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