Il suv giapponese fuori dal coro: compatto, ibrido e originale
La prova della settimana Honda HR- V e: HEV
Èuna voce fuori dal coro, come spesso capita ai modelli giapponesi. Honda HR- V è infatti un suv compatto ibrido diverso dagli altri per stile e tecnologia.
La terza generazione del best seller della casa giapponese è stato riprogettato da cima a fondo e la sua peculiarità è data dal powertrain e: HEV, una pomposa denominazione per indicare una tecnologia full hybrid ( in grado dunque di spingere la vettura anche quando il termico è spento). Il sistema fa leva su motore a benzina da 1.5. litri che lavora muovendo le ruote a velocità medio alta ruote soltanto a velocità costante medio- alta e aziona un generatore che carica la batteria da 1,08 kWh, posta nel bagagliaio) o alimenta direttamente il motore elettrico capace di erogare 131 cv. Invece 107 sono i cavalli del quattro cilindri a ciclo Atkinson da 131 Nm. La vettura parte sempre in elettrico e l’interno powertrain nella nostra prova su strada si fa apprezzare per il brio e soprattutto per i consumi. Guidando con un minimo di garbo ma senza una spasmodica attenzione di riescono a percorrere 17/ 18 con un litro.
Honda HR- V è lungo 4,34 metri e largo 1,79 e si colloca dunque in quella facsa media ( C- Suv) dove i full hybrid si contano sulla punta delle dita e fra questi spicca Toyota C- HR, mentre modelli come Renault Captur appartengo. anche se per pochi centimetri al segmento inferiore e i brande tedeschi non offrono vetture ibride. Lo stile è inedito per Honda ed è contraddistinto, all’anteriore da una grande calandra e da sottili fari. In alcuni elementi ricorda le Mazda più recenti, mentre il posteriore esibisce un lunotto fortemente inclinato che ricorda, ed è una bella intuizione di design, le auto a 5 porte anni 70 / 80 declinando il tutto in una ricetta gradevole ed originale. Il bagaglio è piccolo ( 320/ 335 litri) e l’incinazione del portellone non aiuta, però c’è una magnifica cappelliera che si solleva automaticamente.
Al volante la vettura è reattiva, ma spingendo sale anche il rumore del motore con una timbrica non sempre gradevole anche a causa del cambio a variazione continua eCvt. Gli interni sono razionalmente giapponesi. Il sistema di infotainment compatibile con Android Auto e Carplay ( per fortuna, altrimenti sarebbe pressoché inutile) esibisce uno schermo da 9 pollici
touch ma mantiene comandi fisici ( la rotella del volume). Così come ci sono manopole per gestire il clima che non saranno moderne come i comandi touch ma sono decisamente pratiche e funzionali e ben illuminate al buio: in fondo siamo in auto non in un salotto con un tablet in mano. Le finiture e l’esecuzione sono gradevoli e curate pur con qualche pecca come il cluster strumenti per metà analogico e per metà digitale o il rivestimento cheap delle porte posteriori. L’abitabilità è buona, ma la batteria sotto il sedile posteriore crea qualche fastidio. La dotazione è completa fin dall’allestimento base Elegance da 31.800 euro e gli altri due sono: Advance( 34.300 euro) e Advance Stile da 36.800 euro.