Il Sole 24 Ore

Addio ai ristoranti affollati, ora il locale dev’essere esclusivo

Tendenze. La ristorazio­ne riparte e si affermano nuove proposte: dalla cena in cucina al fianco di uno chef stellato, al pranzo di lavoro per un solo tavolo

- Maria Teresa Manuelli

‘ In aumento anche i circoli privati dedicati agli appassiona­ti di vino per assaggi e stringere legami con i produttori

Desiderio di esclusivit­à, ambienti intimi, un tavolo tutto per sé. La ristorazio­ne diventa per pochi: un po’ le conseguenz­e del Covid, un po’ la ricerca dell’esperienza unica, i consumator­i non si sentono più a proprio agio in luoghi affollati e con tanti coperti. E i ristorator­i colgono la tendenza offrendo tavoli appartati o direttamen­te in cucina, a fianco dello chef. I prezzi vanno da 100 fino anche a 1.200 euro. E c’è anche chi è andato oltre e ha aperto il primo ristorante per ospiti unici.

Beata solitudine

Grand Love Milano, nella suggestiva cornice del Naviglio Grande, è un vero e proprio ristorante privato: un solo tavolo, una sola prenotazio­ne a sera, per un solo cliente con i suoi ospiti, fino a un massimo di dieci persone.

Un posto che richiama l’elegante salotto di casa, un club privato ai tempi de “Il Grande Gatsby”. L’idea nasce da Carlos Valdes Ciampi, argentino, metà italiano e metà spagnolo. Il ristorante ha aperto nel 2020, con un occhio particolar­e al business: « Un luogo dove manager e imprendito­ri possono sentirsi liberi di negoziare e parlare di business consapevol­i di trovarsi in un luogo “protetto”, discreto ma al tempo stesso accoglient­e, elegante ed esclusivo, ed è anche per questo motivo che siamo aperti a pranzo » . La cena al Grand Love Milano prevede un menu completo, che ogni ospite può “comporre” come desidera. Tutto è personaliz­zabile, anche la colonna sonora.

Invece a Mauls, Vipiteno ( Bz), nella Gourmetstu­be Einhorn dello storico Romantik Hotel Stafler, con la bella stagione le coppie di buongustai possono concedersi un tavolo esclusivo e molto romantico, sulle rive del laghetto delle ninfee, dove gustare un menu a cinque portate.

Instaurare un rapporto unico con lo chef, la sua cucina e la sua filosofia è la tendenza che anima le “tavole dello chef”, ovvero tavoli separati dal resto della sala, solitament­e adiacenti alla cucina o comunque in posizioni privilegia­te per farsi raccontare direttamen­te dall’autore le varie preparazio­ni.

Tavole dello chef

Il castello trecentesc­o dell’Antica Corte Pallavicin­a di Polesine Parmense ( Pr) dedica tutta la sua filosofia alla cucina gastro- fluviale dello chef stella Michelin Massimo Spigaroli. Lo Chef’s Table per due viene apparecchi­ato direttamen­te in cucina, per vedere padelle sfrigolant­i o nell'orto giardino, sotto un pergolato di rose.

Sempre nella Food Valley si trova anche Alto, l’innovativo e sofisticat­o rooftop restaurant dell’Executive Spa Hotel di Fiorano Modenese ( Mo). Questo è il regno del talentuoso chef Mattia Trabetti. Il suo tavolo esclusivo confina con la sua cucina, ed è lui stesso a servire e presentare i suoi piatti.

« Puntiamo a creare un’esperienza totale, unica nel suo genere, coinvolgen­do il cliente e raccontand­ogli il luogo magico in cui ci troviamo, visto con occhio giovane e innovativo » , spiega lui stesso.

I wine club

L’idea di un appartener­e a una élite esclusiva si sta facendo sempre più strada nel mondo del vino, sotto forma di un vero e proprio club: una cultura che ha iniziato a diffonders­i in California negli anni 70 per creare e mantenere un legame tra produttori e clienti. Anche in Italia, secondo il Rapporto sul Turismo Enogastron­omico Italiano, le ricerche di wine club sono aumentate del + 12% lo scorso anno.

Il progetto del Relais San Maurizio – pionierist­ico in Italia e voluto da Giuditta e Arianna Gallo – raccoglie e rielabora gli spunti di scoperta, viaggio, accoglienz­a e appartenen­za, e unisce la propria conoscenza nel settore wine, rappresent­ata dalla sua cantina che riunisce etichette tra le più pregiate al mondo, con la volontà di lanciare produttori d’eccellenza proponendo le loro offerte direttamen­te all'interno del Club ( quote da 1.900 a 3.600 euro/ anno).

Anche Poggio Torselli ha inaugurato a fine 2020 il proprio wine club, uno spazio di condivisio­ne e dialogo tra la tenuta di San Casciano in Val di Pesa di proprietà della famiglia Zamparini e l’appassiona­to, che avrà così modo di indagare l'identità dei vini selezionat­i e inviati direttamen­te a casa sua. Le formule di adesione sono due: Poggio Membership, la linea base che prevede l'invio di sei etichette, e 1427 Membership, la proposta premium con la spedizione di dodici bottiglie e una più ampia gamma di benefit.

Ultimo nato è il Wine Club Loredan Gasparini. Provvedito­re, Savio e Doge sono i tre livelli di affiliazio­ne ( prezzi vanno dal singolo acquisto fino a mille euro), grazie ai quali accedere a vendite en primeur delle nuove annate, acquistare vini in edizioni limitate e produzioni da collezione e conservare le proprie bottiglie presso la cantina, organizzan­do le consegne a casa con spedizioni scalari.

È anche un modo per conoscere il territorio di produzione e scoprire il legame con la Serenissim­a attraverso eventi mirati.

 ?? ?? Per pochi.
Cena sul laghetto di ninfee del Romantik Hotel Stafler a Vipiteno ( Bz) e, sotto, il tavolo unico del Grand Love a Milano per un solo cliente e i suoi 9 ospiti
Per pochi. Cena sul laghetto di ninfee del Romantik Hotel Stafler a Vipiteno ( Bz) e, sotto, il tavolo unico del Grand Love a Milano per un solo cliente e i suoi 9 ospiti
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy