B. Generali conferma gli obiettivi del piano
Utile netto dimezzato ma oltre le stime: le voci ricorrenti salgono del 43%
Banca Generali dimezza l’utile netto, ma supera comunque le stime degli analisti, aumenta i profitti ricorrenti e conferma gli obiettivi finanziari appena annunciati al mercato nel piano industriale 2022- 2024. Nei primi tre mesi dell’anno il gruppo attivo nel settore del risparmio gestito ha conseguito un risultato netto positivo pari a 68,3 milioni di euro, che si confronta con i 135,4 milioni realizzati nello stesso periodo del 2021 e anche con le attese medie di consenso nell’ordine dei 59 milioni.
A determinare la frenata è stato l’andamento dei mercati finanziari, che ha finito per ridurre ad appena 13,7 milioni da 111 milioni il contributo offerto dalle commissioni variabili. L’utile ricorrente ( al netto delle stesse commissioni variabili, oltre che dei ricavi da trading e di altre poste di natura straordinaria) testimonia invece una crescita del 43% a 53,2 milioni e vale adesso il 78% del risultato netto di periodo contro un’incidenza di appena il 27% dodici mesi fa.
Mossa: « Avvio d’anno
solido che ha visto crescere tutte le voci più rilevanti nelle attività ricorrenti »
Ed è sostanzialmente questa la voce a cui guarda l’amministratore delegato, Gian Maria Mossa, quando parla di « avvio d’anno solido che ha visto crescere tutte le voci più rilevanti nelle attività ricorrenti del nostro business, a conferma dell’efficienza e qualità del lavoro » . Le masse totali del gruppo sono cresciute dell’ 8% a 84 miliardi, grazie anche a una raccolta che da inizio a fine aprile ha fatto affluire ulteriori 1,9 miliardi e permettono a Mossa di sottolineare che « le risposte positive che ci arrivano dal mondo dei professionisti e dai tanti nuovi clienti in questa prima parte dell’anno ci rendono fiduciosi nella nostra capacità di continuare a crescere in misura superiore al mercato di riferimento » .
Anche per questo Banca Generali ha « pienamente confermato a tutti i livelli » i target finanziari, nonostante a circa due mesi dal lancio del piano « il contesto macro economico e gli equilibri geopolitici siano drasticamente mutati per lo scoppio del conflitto in Ucraina » . Se infatti è vero che « i mercati finanziari stanno fronteggiando un periodo di forte volatilità che non si vedeva da decenni » , la società evidenzia anche che « il rialzo dei tassi d’interesse in corso rappresenta un’opportunità che non era stata riflessa nelle proiezioni del piano e potrà essere una componente importante di redditività » .