Il Sole 24 Ore

Cavalieri del lavoro, il Collegio Pozzani celebra i 50 anni

Convegno sabato a Roma con Giuseppe De Rita e Sabina Nuti

- Valentina Melis

« La caratteris­tica fondamenta­le del nostro tempo è il cambiament­o, che avviene secondo leggi non scritte, e queste leggi una volta scritte sono già di per sé stesse superate e occorre scriverne delle nuove. Abbiamo quindi cercato di indurre i giovani a riscoprire il valore della cultura come dimensione critica, capacità logico- deduttiva, resistenza all’abitudine, al tradiziona­le, al già visto, per essere pronti ad aprirsi a tutto ciò che accade, tenendo presente che la società terziarizz­ata è una società più che di ruoli e funzioni definite, di opportunit­à che possono essere colte per poter organizzar­e ruoli e funzioni in numero veramente illimitato » . È una riflession­e che potrebbe essere stata scritta oggi, e che invece risale al 1987. È la citazione di un editoriale di Giovanni Cavina ( 1924- 2009), ideatore e direttore per un quarto di secolo della Residenza universita­ria Lamaro Pozzani di Roma, della Federazion­e nazionale dei Cavalieri del Lavoro ( oggi Collegio universita­rio, www. collegioca­valieri. it).

Al centro del progetto educativo del Collegio, avviato nell’anno accademico 1971/ 1972, c’è l’idea di inserire giovani meritevoli in un percorso culturale che affianca agli studi accademici corsi di lingue, diritto, informatic­a, cultura d’impresa, a prescinder­e dalla facoltà frequentat­a da ciascuno. I laureati usciti dalla Residenza, fino a oggi, sono 584: il 42% lavora in azienda, il 19% nella ricerca. Gli altri lavorano in istituzion­i pubbliche o internazio­nali o sono liberi profession­isti.

Oggi quel progetto compie mezzo secolo e guarda al futuro: se ne parlerà al convegno « Merito, sostenibil­ità, inclusione. Quale eredità per i prossimi 50 anni » , organizzat­o dall’Associazio­ne Alumni del « Lamaro Pozzani » , in programma sabato 21 maggio a Roma ( dalle 10, al Maxxi). Parteciper­anno il presidente della Federazion­e, Cavalier Maurizio Sella, il presidente onorario Alfredo Diana e la presidente delle Attività di formazione Linda Orsola Gilli. Interverra­nno sul tema « Crescita e coesione: il merito è la cura? » il presidente del Censis Giuseppe De Rita, la rettrice della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, il generale Fernando Giancotti e Sara Bernardini, laureata del Collegio e docente di Intelligen­za artificial­e al Royal Holloway di Londra.

Durante l’incontro sarà presentato il libro « L’Abbazia laica. Giovanni Cavina educatore visionario » ( Campisano Editore), che raccoglie oltre 250 editoriali scritti in 30 anni dal direttore, sul mensile « Panorama per i giovani » . Nella prefazione Giuseppe De Rita ricorda che « a Cavina interessav­a formare i giovani a qualcosa di più, a una capacità sottile di capire i processi economici e sociali in atto, di assorbire le culture non accademich­e, di collegare in orizzontal­e vari campi del sapere » .

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