Its, riforma all’ultimo miglio in Senato Più forte l’asse con imprese e territori
Via libera in commissione ora il testo passa all’esame dell’aula di Palazzo Madama. Almeno 60% dei docenti dovranno arrivare dal mondo del lavoro. Per i tirocini soglia del 35% del percorso e credito d’imposta per chi investe
Stop ai bandi annuali. D’ora in avanti, i finanziamenti agli Its avranno « carattere di stabilità » legati ad una programmazione triennale dell’offerta formativa ( la riforma fa nascere un fondo per l’istruzione tecnologica superiore da 48,3 milioni a decorrere dal 2022). Le risorse previste dal Pnrr, 1,5 miliardi in 5 anni, dovranno andare ad incrementare il numero di percorsi formativi, e quindi a vantaggio degli studenti ( e non distribuiti a pioggia). Le imprese poi saranno perno degli Its. Almeno sotto quattro punti di vista. Primo: la docenza dovrà arrivare « per almeno il 60% del monte ore complessivo » dal mondo del lavoro. Secondo: stage e tirocini aziendali, quindi “pratica sul campo”, dovranno rappresentare « almeno il 35% » della durata del percorso, e potranno essere svolti anche all’estero e sostenuti da adeguate borse di studio. Terzo: la presidenza della Fondazione Its è, di norma, « espressione delle imprese fondatrici e partecipanti » ( gli Its a guida imprenditoriale sono da sempre i più performanti, come emerge dall’annuale monitoraggio Indire). E quarto: per le aziende che investono negli Its è previsto un credito d’imposta del 30%, che sale al 60% se l’erogazione è fatta nelle province con maggior tasso di disoccupazione.
Dopo quasi un anno dal via libera della Camera, è arrivato ieri « a larghissima maggioranza » il disco verde della commissione Istruzione del Senato alla riforma degli Istituti tecnici superiori ( l’unico canale formativo terziario, subito professionalizzante, non accademico). Forse già la prossima settimana è previsto l’approdo in Aula a palazzo Madama, poi si tornerà alla Camera per il via libera finale ( a Montecitorio l’iter si annuncia rapido, dopo l’accordo politico di febbraio sui miglioramenti da fare al testo).
Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: « Si tratta della prima riforma del Pnrr che prende sempre più forma e sta per diventare legge ( con mesi di anticipo, ndr). L’approvazione dimostra l’attenzione comune e la responsabilità condivisa nei confronti del settore. Con 1,5 miliardi a disposizione potenzieremo i percorsi, rafforzando la rete, strutturando sempre di più il rapporto con le Regioni e i loro territori, con l’obiettivo di rendere questa offerta più conosciuta e richiesta tra i giovani » . Parole condivise dal capo della segreteria tecnica dell’Istruzione, Cristina Grieco, che ha seguito passo passo l’iter della riforma: « Investiamo su una filiera strategica per il Paese » . E sulla stessa lunghezza d’onda, anche il presidente della commissione Istruzione del Senato, Riccardo Nencini: « Una riforma importante che forma capitale umano per imprese innovative. C’è stata molta collaborazione con la Camera e il Governo - ha aggiunto Nencini - e questo ci ha consentito di fare un buon lavoro. La conferma che si intende promuovere con forza la valorizzazione degli Its, che si investe con determinazione nella crescita di un settore della conoscenza indispensabile per il nuovo mondo del lavoro » .
Con le nuove norme gli Its ( oggi le Fondazioni sono 120 e i frequentanti 21mila) “abbelliscono” il nome, si chiameranno Istituti tecnologici superiori - Its Academy ( il termine Academy richiama il ruolo dei centri di innovazione e di ricerca delle aziende) e saranno il fiore all’occhiello formativo nelle aree tecnologiche più rilevanti per la manifattura made in Italy, e in linea con 4.0 e Pnrr. Si confermano percorsi a doppia uscita: di norma quinto livello Eqf se di durata biennale ( 4 semestri), e, per specifiche esigenze formative, di sesto livello Eqf se triennali ( 6 semestri). La governance viene in parte snellita ( è stato cancellato il riferimento al coordinatore didattico proveniente dal mondo della scuola) e resta la quota premiale di risorse al 30%. Confermato il meccanismo di controllo: se per tre anni si prende una pagella negativa scatta la revoca dell’accreditamento ( e quindi della possibilità di rilasciare diplomi e ottenere finanziamenti). Si apre poi agli Its multi regionali e multi settoriali; il rapporto con l’università ( per le passerelle) dovrà essere disciplinato assieme agli atenei e con le regioni. Al ministero dell’Istruzione verrà ripristinata una apposita direzione generale ( come annunciato dal ministro Bianchi). Importante ( e da monitorare bene) la fase attuativa che prevede l’emanazione di una quindicina di provvedimenti.
Positivo il giudizio delle imprese. « Dopo un percorso lungo, tortuoso e a volte faticoso - ha chiosato Gianni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano - è stata trovata una sintesi su un testo condiviso che sosterrà l’occupabilità dei giovani ( gli Its hanno un tasso medio di inserimento dell’ 80%, e in oltre il 90% dei casi in un impiego coerente con il percorso svolto, ndr) e la competitività delle imprese. Si spinge su una formazione legata al lavoro, riconoscendo un ruolo centrale alle aziende. Ci allineiamo alle migliori esperienze formative a livello internazionale, Germania, Svizzera, paesi del Nord Europa. Ora ci aspettiamo un massiccio orientamento verso famiglie, studenti, docenti » .
Il ministro Bianchi: con il Pnrr percorsi potenziati Brugnoli ( Confindustria): così allineati alle migliori pratiche internazionali