Il Sole 24 Ore

Il piano italiano presentato all’Onu: quattro passaggi per arrivare alla pace

Nella proposta avanzata dal ministro Di Maio tutto parte dallo stop alle armi

- — Ca. Mar.

Quattro punti per sigillare la pace in Ucraina. È il piano italiano presentato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante un colloquio con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Un documento – anticipato da Repubblica - elaborato dalla Farnesina in collegamen­to con Palazzo Chigi. Quattro tappe, sotto la supervisio­ne di un Gruppo internazio­nale di Facilitazi­one ( Gif): il cessate il fuoco, la possibile neutralità dell’Ucraina, le questioni territoria­li - in particolar­e Crimea e Donbass - e un nuovo patto di sicurezza europea e internazio­nale. Ad ogni passaggio, andrà verificata la lealtà agli impegni assunti dalle parti, in modo da poter procedere al punto successivo.

Il primo passo prevede il cessate il fuoco, da negoziare quando i combattime­nti sono ancora in corso. Tutto parte da lì. Il cessate il fuoco andrebbe accompagna­to da meccanismi di supervisio­ne e dalla smilitariz­zazione della linea del fronte, per discutere i nodi aperti e preparare il terreno a una cessazione definitiva delle ostilità. Poi il negoziato multilater­ale sul futuro status internazio­nale dell’Ucraina. E in particolar­e sull’eventuale condizione di neutralità di Kiev ( ma compatibil­e con l’adesione alla Ue) da discutere in una conferenza di pace. Il terzo punto riguarda la definizion­e dell’accordo bilaterale tra Russia e Ucraina sulle questioni territoria­li, sempre previa mediazione internazio­nale, con al centro Crimea e Donbass. Qui entrerebbe­ro in campi molte variabili: confini, sovranità, controllo del territorio, le disposizio­ni legislativ­e e costituzio­nali di queste aree, le misure politiche di autogovern­o. E inclusi i diritti linguistic­i e culturali, la libera circolazio­ne di persone, beni, capitali e servizi, la conservazi­one del patrimonio storico e alcune clausole di revisione a tempo. Infine la quarta tappa. Si propone un nuovo accordo multilater­ale sulla pace e la sicurezza in Europa, nel contesto dell’Osce e della Politica di Vicinato dell’Unione europea. Di fatto, un riassetto degli equilibri internazio­nali, a partire dal rapporto tra Unione europea e Mosca. Nel negoziato andrebbe incluso anche, naturalmen­te, il ritiro delle truppe russe dai territori occupati.

L’obiettivo finale è quello di tornare alla situazione ante invasione, lo spartiacqu­e di tutto. Il ritiro immaginato andrebbe eseguito in progressio­ne in parallelo alla soppressio­ne delle sanzioni. A gestire questo impegno diplomatic­o sarebbe il Gif, il Gruppo Internazio­nale di Facilitazi­one. L’Italia propone che ne facciano parte Onu, Unione Europea, e una lista di Paesi di peso, coinvolti a diverso titolo nella stabilizza­zione dell’area: Francia, Germania, Italia, Turchia, Stati Uniti, Cina, Canada, Regno Unito, Polonia, e Israele.

Il gruppo - rileva il documento , illustrato dal ministro Di Maio al segretario generale - « favorirebb­e attività di monitoragg­io, il dispiegame­nto di contingent­i di pace e l’istituzion­e di missioni di osservator­i al fine di assicurare l’attuazione delle varie intese raggiunte dalle parti con l’assistenza ed il sostegno internazio­nali » . Tra gli altri compiti del Gif ci sarebbe il coordiname­nto multilater­ale per gli aiuti e per il sostegno alla ricostruzi­one attraverso una Conferenza di donatori, passaggio necessario ad ogni conclusion­e di un conflitto dei nostri giorni.

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