Per la guida della Cei favoriti Zuppi e Lojudice
Il nome lo sceglierà il Papa - forse martedì - in un terna di candidati votata dall’assemblea generale. La prossima settimana la Conferenza episcopale italiana avrà un nuovo presidente fino al 2027, in sostituzione del cardinale Gualtiero Bassetti, ormai ottantenne in uscita anche dalla diocesi di Perugia. I nomi considerati più forti sono due, entrambi ex vescovi ausiliari di Roma: il cardinale di Bologna, Matteo Zuppi - con una storia personale di legame con la Comunità di Sant’Egidio - e quello di Siena, Paolo Lojudice, con una lunga esperienza di parroco nelle periferie dure della capitale. Due porporati - decisamente in linea con la pastorale bergogliana - anche se va detto che non è necessario per la presidenza Cei avere la berretta rossa, ma il Papa nella recente intervista al Corriere della sera è stato chiaro, preferirebbe un cardinale. Ce ne sono altri nelle diocesi italiane, ma per vari motivi sono considerati meno possibili: l’arcivescovo de l’Aquila Giuseppe Petrocchi, ha 73 anni, e in genere a 75 si entra nell’area del “pensionamento” anche se è a discrezione del Papa ( regola infatti non seguita per Bassetti). Ci sarebbe anche il Vicario di Roma, Angelo De Donatis, impegnato a fondo nel lavoro di diocesi. Comunque il nuovo presidente dovrà riprendere in mano la cosiddetta “agenda di Firenze” dettata dal Papa nel 2015, quando spronò ( anzi, strigliò) i presuli italiani ad essere distaccati dal potere e dalla politica, ed essere veri pastori delle proprie comunità. E sullo sfondo, neppure troppo, resta il tema della pedofilia e della necessità di un’azione più coraggiosa, anche nel denunciare abusi, quando emergono.