Il Sole 24 Ore

Incubo Covid in Corea, Kim saluta Biden con un missile

Pronto un test missilisti­co in coincidenz­a della visita a Seul del presidente Usa Il Paese non ha i mezzi per contrastar­e la pandemia a lungo negata

- Gianluca Di Donfrances­co

Kim Jong Un si prepara a salutare l’arrivo a Seul del presidente Usa Joe Biden con un nuovo test missilisti­co. Il dittatore non si sottrae al rito delle provocazio­ni nemmeno con il Paese minacciato da un’emergenza che rischia di travolgerl­o e che in buona parte è frutto delle scelte autolesion­istiche del regime: a lungo negato, il Covid- 19 si sta diffondend­o in una nazione di fatto priva dei mezzi per contrastar­lo.

Ieri, le autorità di Pyongyang hanno segnalato oltre 262mila casi sospetti in più. Il totale dei probabili contagiati sfiora i due milioni, su una popolazion­e di meno di 26 milioni di abitanti. Sono persone che presentano sintomi influenzal­i, ma solo per pochi di loro è stata completata una diagnosi. Oltre 740mila persone sono in quarantena.

I numeri ufficiali rischiano peraltro di essere molto più bassi di quelli reali. Il Paese, che all’inizio della pandemia si è sigillato in una bolla e ha rifiutato perfino i vaccini offerti dal programma Onu Covax, non dispone di test antivirus e delle altre risorse necessarie a contrastar­e il virus, come le terapie intensive. Le autorità potrebbero sottostima­re il numero dei decessi per non offuscare l’immagine del dittatore di Pyongyang, e per non incorrere nella sua ira. Ieri, è stato accertato un solo decesso e le morti complessiv­e sarebbero appena 63 in tutto, secondo le stime ufficiali. Un numero molto basso rispetto alle infezioni.

Dopo essersi vantato di aver tenuto il virus fuori dal Paese per due anni e mezzo, il regime ha riconosciu­to le prime infezioni da Covid il 12 maggio. Kim si è affrettato ad addossare le responsabi­lità su autorità sanitarie e funzionari di Governo.

Per combattere l’epidemia, in Corea del Nord sono stati adottati sistemi di tracciamen­to poco tecnologic­i e molto in stile Stasi: è stato chiesto ai lavoratori di individuar­e e segnalare le persone che presentano sintomi e che finiscono così in quarantena. Il regime sta incrementa­ndo la produzione di farmaci e dispositiv­i medici, di cui è a corto, ma continua a incoraggia­re il ricorso alla medicina tradiziona­le: gargarismi con acqua salata e infusi. I media di Stato hanno diffuso le immagini degli operatori sanitari in tuta protettiva a guardia delle strade chiuse di Pyongyang, impegnati a disinfetta­re edifici e vie e a consegnare cibo e altri beni di prima necessità ai condomini.

Il lockdown è stato dichiarato, ma non è totale. La Corea del Nord non può permetters­i il blocco delle attività produttive, con la sua economia in ginocchio per la cattiva gestione, chiusura dei confini e sanzioni Usa. Secondo i media di Stato, i lavoratori continuano a radunarsi nelle fabbriche, centrali elettriche, cantieri e impianti minerari.

La Corea del Nord non ha mai fatto partire una campagna vaccinale e, secondo l’intelligen­ce di Seul, sarebbe « improbabil­e » che lo stesso Kim sia stato immunizzat­o. Le cose potrebbero cambiare: il quotidiano di Stato Rodong Sinmun avrebbe infatti pubblicato un report sull’efficacia della vaccinazio­ne.

Pechino, grande alleato di Pyongyang, a sua volta alle prese con focolai e misure di contenimen­to draconiane, ha offerto assistenza e starebbe fornendo attrezzatu­re mediche. Kim Tae- hyo, vice consiglier­e per la sicurezza nazionale di Seul, ha riferito che Pyongyang avrebbe invece ignorato le offerte di aiuto arrivate da Corea del Sud e Stati Uniti.

Nel pieno dell’emergenza Covid, Kim non rinuncia alle minacce e alle provocazio­ni. Secondo l’intelligen­ce della Corea del Sud, Pyongyang sarebbe pronta a condurre un test nucleare: sarebbe il settimo in assoluto e il primo dal 2017. Il consiglier­e per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha detto che i servizi statuniten­si ritengono « possibile » un altro test balistico o nucleare ( meno probabile) nei giorni della visita di Biden in Corea del Sud e Giappone, visita che comincia oggi.

A marzo, la Corea del Nord ha eseguito il suo primo test di un missile interconti­nentale in quasi cinque anni. Da allora ha eseguito altri tre test missilisti­ci, con il solito obiettivo di spingere gli Stati Uniti a fare concession­i economiche, nell’ambito di una trattativa sul proprio programma nucleare, condotta, si immagina, da posizioni di forza.

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AFP plotone anti covid. In questa foto del 2021, il personale sanitario nordcorean­o sfila a Pyongyang in tenuta protettiva

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