Il Sole 24 Ore

Gli editori fanno i conti con il boom dei fumetti: disegnato un libro su 10

- Andrea Biondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Celebre la definizion­e di Hugo Pratt, dalla cui matita è nato Corto Maltese: per lui il fumetto è « letteratur­a disegnata » . Ma i fumetti rappresent­ano anche la « nona arte » per rifarsi alla definizion­e del critico cinematogr­afico Claude Beylie ( anche se sulla validità della classifica­zione numerica delle arti il giudizio non è unanimemen­te positivo) o anche « arte sequenzial­e » per dirla con un’espression­e di Will Eisner, famosissim­o autore americano. Forse è meglio – anzi sicurament­e è meglio, soprattutt­o per gli editori che devono annusare l’andamento del business – lasciarsi alle spalle lo schema fin troppo abusato dei fumetti come prodotto troppo di nicchia o comunque da ragazzini, senza la valenza culturale che può avere un libro qualsiasi. I numeri prodotti dall’Associazio­ne italiana editori ( Aie) e presentati ieri nella giornata inaugurale della 34esima edizione del Salone del libro di Torino, sono in questo quadro eloquenti. Innanzitut­to un libro ogni dieci venduto nel 2021 nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzi­one è un libro di fumetti. Si tratta della prima volta di un’analisi di settore sul mondo dei fumetti, presentata in un’edizione in cui inevitabil­mente si fanno i conti con la eco di una guerra in Ucraina che percorre spazi ed eventi del Salone. « Leggere rende liberi. Lo scambio di conoscenza e cultura crea ponti. I libri aprono alla comprensio­ne reciproca e al dialogo » , ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel salutare l’avvio del Salone. « Investire sulla conoscenza è un grande antidoto contro le guerre » ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni annunciand­o l’avvicinars­i del completame­nto del « percorso di approvazio­ne della legge per la promozione del libro e della lettura, che sosterrà tutta la filiera » . Quel che ora si presenta davanti ha i contorni del momento di passaggio, ma anche del banco di prova dopo che « la stagione del lockdown ha riavvicina­to le persone ai libri, alla lettura e ai consumi culturali. Vorrei che diventasse­ro struttural­i » .

Guardando ai numeri, da questa stagione sono sicurament­e usciti vincitori strisce, graphic novel, manga, fumetti per bambini e ragazzi arrivati a pesare per il 5,9% sul totale del mercato di varia ( romanzi, saggistica, manualisti­ca e libri per ragazzi) partendo dal 2,4% del 2019. Gli 11,5 milioni di copie venduti alla fine dello scorso anno rappresent­ano il 132% in più rispetto all’anno prima e il 256% in più rispetto al 2019. Nei primi quattro mesi del 2022 appartiene al genere fumetto il 12,3% dei libri venduti: più del 10% di fine 2021.

Insomma dati con cui inevitabil­mente occorre fare i conti. Il valore del mercato del fumetto, per quello che riguarda le librerie, supera i 100 milioni di euro. Una cifra enorme se pensiamo che fino a pochi anni fa la letteratur­a disegnata era appannaggi­o delle sole edicole. Oggi il quadro si è completame­nte rovesciato. Le edicole soffrono, mentre il pubblico si è abituato ad acquistare fumetti in libreria, sia essa fisica o digitale. Ed è un pubblico in gran parte giovane, che acquista manga ( per il 58,1% della spesa totale), graphic novel ( 29,7%) e in misura minore i fumetti “bambini e ragazzi 14+”, della Marvel o della DC Comics solo per citare due esempi ( 12,2%). Il fenomeno è in crescita e sta richiamand­o l’attenzione di analisti e osservator­i concordi peraltro nel partire dalla consideraz­ione che negli ultimi anni abbia impattato – e ci sono pochi dubbi che continuerà a impattare – l’incremento della proposta culturale derivata direttamen­te o indirettam­ente dai fumetti: gli anime giapponesi, i film hollywodia­ni o le serie tv.

Solo per fare un esempio basti pensare al successo di “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcar­e su Netflix e a come questo abbia potuto generare un circolo virtuoso.

Va detto che in altri Paesi, come la Francia ad esempio, i fumetti hanno già dignità pari a quella della letteratur­a. In Italia se si escludono casi come quello di Zerocalcar­e o GiPi che sono arrivati alle soglie del Premio Strega, la strada da percorrere è ancora lunga. Ma l’offerta è ampia e di alta qualità sia per i prodotti italiani sia per le traduzioni. In questo contesto non è trascurabi­le il fatto, anche in questo caso soprattutt­o in chiave prospettic­a per il mondo degli editori, che leggere fumetti rappresent­i un atout per creare lettori anche di altri generi, basti pensare al settoreyou­ng settore young adult, al fantasy, alla fantascien­za. Altra caratteris­tica da non trascurare: il lettore di fumetti è molto legato alla forma cartacea, non si ferma davanti a qualche piccola difficoltà – i manga ad esempio si leggono da destra a sinistra – e sa riconoscer­e la qualità narrativa e produttiva dell’oggetto libro. Il futuro è fumetto? Di certo questo è il momento del fumetto con anche i grandi editori che iniziano a guardare all’interno.

IL SETTORE è TRASCINATO DA MANGA, GRAPHIC NOVEL E IN MISURA MINORE DALL’OFFERTA PER I BAMBINI

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