Il Sole 24 Ore

Bcc Roma, conti record nel 2021 Rafforza il patrimonio e cede Npl

Il presidente uscente Liberati: « Nessun impatto dalla guerra per le nostre imprese » L’incidenza dei prestiti garantiti con iniziali difficoltà a pagare è all’ 1%

- Laura Serafini

La Bcc di Roma, la prima banca di credito cooperativ­o e maggior azionista del gruppo Iccrea ( 8,7% del capitale), ha chiuso il 2021 con risultati record: l'utile netto ha raggiunto quota 38,5 miliardi rispetto al 2020 (+ 7%). Ma la banca romana vede rosa anche per il 2022. « Mi appresto a lasciare la presidenza di questa banca dopo un anno record » , racconta Francesco Liberati, il quale dopo 60 anni trascorsi nella Bcc Roma, di cui 13 come dg e 22 come presidente, passerà le consegne al vice presidente vicario Maurizio Longhi nel consiglio del 25 maggio.

« L’utile netto non aveva mai raggiunto questi valori in assoluto - prosegue -. E anche le previsioni per il 2022 sono di crescita: l’utile nel primo trimestre è stato pari a 24,8 milioni rispetto a marzo 2021, nonostante un incremento degli accantonam­enti ( 11 milioni di euro netti). La nostra radicata presenza sul territorio, che presidiamo con 26 comitati, evidenzia che il tessuto produttivo sta tuttora benefician­do della spinta della forte ripresa iniziata lo scorso anno. I nostri conti sono stati rafforzati dalla diversific­azione territoria­le in Molise, Abruzzo, Lazio e Veneto ( nel 2015 Bcc Roma ha rilevato la Banca Padovana, ndr) » . Nel 2021 gli impieghi hanno raggiunto i 9,5 miliardi di euro (+ 8%), oltre il 60% dei quali destinati a famiglie e imprese familiari; negli ultimi 10 anni gli impieghi sono aumentati del 92 per cento. La raccolta nel 2021 è salita a 14,1 miliardi (+ 10%).

« Tra i nostri clienti abbiamo molte imprese piccole e medie del settore trasporti, con fatturato tra 10 e 50 milioni – continua il presidente -. Ci hanno raccontato che hanno trovato una soluzione con la loro clientela per mitigare il caro energia: hanno raggiunto un accordo per aumentare un po’ le tariffe. Ho fatto molti incontri sul territorio, a Roma, L’Aquila, Avezzano, Molise, Veneto, Viterbo, Frosinone. Abbiamo diverse imprese di trasporti nel frusinate e in Veneto. Dai numeri della banca e dal confronto con le persone sul territorio non emergono particolar­i contraccol­pi per l’effetto della guerra. Fino a oggi le nostre imprese non hanno avuto problemi; si preoccupan­o del futuro. I trend della banca sono in aumento » .

Una cartina di tornasole sullo stato di salute della clientela della Bcc di Roma sono i prestiti garantiti e le moratorie. La banca aveva concesso sospension­i per 15 miliardi, in gran parte garantite dallo Stato e cessate lo scorso 31 dicembre. Circa 1,5 miliardi sono i prestiti garantiti dal fondo per le Pmi oltre i 30 mila e 260 milioni quelli sotto i 30 mila euro e garantiti al 100% dallo Stato. « I dati aggiornati al 15 maggio evidenzian­o che il debito residuo dopo le sospension­i è pari 1,381 miliardi; sono ripresi i pagamenti per 1,361 miliardi – spiega Roberto Gandolfo, dg della banca – Il dato significat­ivo è che su 1,381 miliardi ci sono prestiti per 15 milioni di euro che mostrano qualche ritardo nei pagamenti, siamo entro i 30 giorni ( oltre i 90 giorni scatta la riclassifi­cazione del credito). L’incidenza dei finanziame­nti che hanno iniziali difficoltà a pagare è poco sopra l’ 1 per cento. Per quanto riguarda i prestiti entro i 30 mila euro, tra fine giugno e fino luglio scadranno i 24 mesi di preammorta­mento: le rate quindi passeranno da 15- 20 euro a 250 al mese. Ma su 260 milioni di finanziame­nti la preoccupaz­ione è concentrat­a su 1,6 milioni di euro » . Il parlamento ha appena approvato un emendament­o al decreto Tagliaprez­zi che consente di prolungare il preammorta­mento al 31 dicembre. Bcc Roma ha anche acquistato crediti fiscali su ecobonus ( Superbonus 110%) per 470 milioni. « Abbiamo fatto un percorso importante anche nel derisking – prosegue Liberati -. Il rapporto tra Npl lordi e impieghi è sceso dall' 8,8% al 6,6% lordo; tra Npl netti e impieghi il calo è dal 3,4% all’ 1,9 per cento. Il rapporto sofferenze nette/ impieghi è dello 0,4% contro lo 0,9% medio del settore » .

Lo scorso aprile la banca ha disposto la cessione di 40 milioni di Npl. « Il nostro fiore all’occhiello è il patrimonio cumulato accantonan­do gli utili. Dal 1987 ad oggi è passato da 20 milioni a 870 milioni. Abbiamo accantonat­o ogni anno il 95% degli utili e distribuit­o il 3% al territorio. Il Cet1 è pari al 18,5% » , conclude Liberati, che nei prossimi giorni lascerà anche la presidenza di Federlus, ma prenderà la presidenza della Fondazione del credito cooperativ­o di Roma e probabilme­nte sarà nominato presidente onorario della banca.

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Fonte: Bcc Banca di Roma
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Liberati Il presidente lascia Bcc Roma dopo 60 anni trascorsi
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fraNcesco Liberati Il presidente lascia Bcc Roma dopo 60 anni trascorsi al vertice, di cui 13 come dg
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