Il Sole 24 Ore

EasyJet riduce le perdite ma resta cauta

Sui conti pesano il costo del carburante e il rafforzame­nto del dollaro

- Mara Monti

La compagnia low cost easyJet si dice « ben posizionat­a » per rispondere alla domanda finora compressa a causa delle restrizion­i ai voli per limitare la diffusione del virus, potendo contare su prenotazio­ni sopra i livelli pre- Covid nelle ultime 10 settimane. Nel diffondere i dati semestrali ha detto di puntare a tornare entro il 2023 alla capacità offerta pre- Covid. Accelera anche sulla sostenibil­ità e punta alla riduzione del 35% delle emissioni nocive entro il 2035 in linea con gli obiettivi del settore aeronautic­o dell’azzerament­o entro il 2050.

In Italia, quest’anno il vettore punta ad essere secondo per numeri di posti offerti con 33 aerei basati (+ 7 rispetto al 2021) dai 34 prima della pandemia. « Vogliamo essere più forti di prima della crisi Covid - ha commentato Lorenzo Lagorio, country manager per l’Italia - siamo contenti per i risultati che stiamo ottenendo che pongono l’Italia tra i principali mercati di easayJet » . Un’attenzione particolar­e è posta al mercato della Lombardia dove il vettore tra Malpensa e Linate ha basati 25 aerei ( Parigi si ferma a 16 aerei), con Linate che ha aggiunto nuovi slot per i collegamen­ti con Amsterdam e Parigi Orly. « La Lombardia è il nostro core market - ha aggiunto Lagorio -. Linate sta crescendo ma dipende dagli slot a disposizio­ne, Bergamo ha collegamen­ti con le grandi capitali e Malpensa continua ad aggiungere nuove destinazio­ni, la prossima sarà Reykjavík in Islanda a partire dalla fine di maggio » .

La notizia positiva è il ritorno dei viaggi d’affari , « un quinto del nostro traffico è business il quale sta tornando con cifre importanti » . La presenza capillare in 19 aeroporti italiani e una rete domestica importante hanno portato il vettore a firmare un accordo commercial­e con Neos, la compagnia del gruppo Alpitour per il fideraggio di alcuni voli a lungo raggio del vettore charter: « È un accordo importante un progetto pilota che potrebbe avere ulteriori sviluppi » , ha commentato il country manager.

Il vettore ha riportato nel primo semestre che si è chiuso a marzo una perdita di 545 milioni di sterline, in linea con la sua guidance e inferiore ai 701 milioni riportati nello stesso periodo dello scorso anno. Il fatturato è balzato a 1,498 miliardi di sterline ( era di 240 milioni di sterline nel primo semestre dello scorso anno) di cui il 30% rappresent­ato da ancillary revenue con 23,4 milioni di passeggeri trasportat­i in sei mesi. Il titolo alla Borsa di Londra dopo un’apertura in rialzo del 2% ha chiuso a + 0,24 per cento.

Restano le incertezze dovute al costo del carburante a cui si è aggiunto il rafforzame­nto del dollaro al punto da rendere difficile fornire una previsione per il resto dell'anno fiscale che terminerà a settembre. Il vettore prevede di volare nel terzo trimestre con una capacità offerta pari al 90% di quanto offerto nel 2019 e del 97% nel quarto trimestre.

Per evitare il ripetersi dei problemi del periodo pasquale con i voli cancellati per la mancanza di personale negli aeroporto inglesi, la compagnia ha deciso di rimuovere sei posti da alcuni aeromobili A319 per ridurre di una unità l’equipaggio a bordo, da quattro a tre. « Possiamo rimettere i sedili in qualsiasi momento se la situazione cambia - ha detto il chief executive officer, Johan Lundgren - ma solo per assicurarc­i di essere pronti per la prossima ripresa estiva » .

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Il country manager per l’Italia: « Vogliamo tornare ad essere più forti di prima della crisi Covid. Lombardia nostro core business. Tornano i viaggi d’affari »
LORENZO LAGORIO Il country manager per l’Italia: « Vogliamo tornare ad essere più forti di prima della crisi Covid. Lombardia nostro core business. Tornano i viaggi d’affari »

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