Il Sole 24 Ore

A crescere nel factoring Minibond da 30 milioni

Primo trimestre in forte aumento. Il ceo Piccini: la domanda delle Pmi salirà

- Luca Davi

Clessidra punta a crescere nel factoring. Dopo aver chiuso il 2021, primo anno di “rodaggio” operativo, con un utile di un milione di euro circa, la società nata su iniziativa di Clessidra Sgr ha archiviato il primo trimestre in forte crescita, con un turnover di 91,9 milioni di euro (+ 221% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente), un monte crediti a 87,2 milioni di euro (+ 220%) e impieghi lordi per 74,2 milioni di euro (+ 285% rispetto al 31 marzo 2021). Per la società controllat­a dal gruppo Italmobili­are ( famiglia Pesenti), l’obiettivo è quello di crescere « ora nel mondo delle società crossover e distressed - spiega il ceo Gabriele Piccini, con un passato ai vertici di UniCredit e Intesa Sanpaolo - società che desiderano ottenere finanza tramite la cessione dei crediti commercial­i » .

I risultati incoraggia­nti dei primi mesi di operativit­à - Clessidra Factoring è nata a novembre 2020 dall’acquisizio­ne dell’intermedia­rio finanziari­o Coefi - hanno spinto il management ha rivedere i target del piano industrial­e al 2025 fissando obiettivi ambiziosi. Se per il 2022 è previsto un raddoppio del turnover rispetto al 2021, a tendere il gruppo presieduto da Federico Ghizzoni mette nel mirino impieghi per oltre 250 milioni ( dai 75 attuali), 400 cedenti e 4.000 debitori a fronte dei 120 cedenti e circa 1000 debitori del 2021.

Il gruppo vuole insomma estendere e consolidar­e la proprio presenza in un mercato di nicchia ma promettent­e come quello del factoring industrial­e. Un segmento dove la finanza specializz­ata sta occupando il terreno lasciato vuoto dalle grandi banche che, vuoi per limiti regolament­ari vuoi per una tendenza al deleraging, stanno riducendo la liquidità verso le Pmi, soprattutt­o di quelle in condizioni più difficili. Da qua l’attivismo di una manciata di operatori specializz­ati, da una realtà strutturat­a come Generalfin­ance ( che ha in programma di sbarcare a Piazza Affari) alla più giovane Cf+.

« Crediamo ci sia spazio per crescere, anche alla luce del difficile scenario macro - aggiunge Piccini - Per le Pmi, in particolar­e a dimensione ridotta, ci sarà una difficoltà crescente a raggiunger­e il canale bancario tradiziona­le. Oltre a Pmi crossover e distressed, vogliamo dare il contributo anche in casi di composizio­ni negoziata » .

Proprio in una logica di crescita, la società ha finalizzat­o l’emissione del suo primo bond: 30 milioni l’importo collocato sul mercato, con la possibilit­à di riapertura per ulteriori 20 milioni di euro alla luce dell’elevato interesse registrato da parte degli investitor­i. Il bond è stato strutturat­o e collocato da Banca Finint e da Bper e ha visto il coinvolgim­ento di una pluralità di investitor­i, tra cui numerose banche e compagnie assicurati­ve. Liquidità che si affianca a un rafforzame­nto patrimonia­le da 3 milioni realizzato dalla controllan­te.

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